Domenica, 22 Dicembre 2024

Contro le gabbie salariali che aumentano i divari territoriali

Fratelli sì, ma di mezza Italia. Così come il “forza” del partito che fu di Berlusconi si riferisce evidentemente sempre alla stessa metà del paese. Quale? Che domande: il Nord, naturalmente.

E così non ci hanno pensato su neanche un secondo a votare a favore di un ordine del giorno della Lega alla Camera, che se attuato ripristinerebbe le gabbie salariali nella pubblica amministrazione. In pratica, le gabbie salariali funzionano così: il salario ricevuto per la stessa mansione non è uguale dappertutto, ma cambia a seconda del territorio. Per esempio, fai il professore a Lecco? Il tuo stipendio sarà più alto di chi fa il professore a Napoli o a Catania.

Le gabbie salariali esistevano già, furono abolite definitivamente nel 1972 in seguito alle proteste di lavoratori e sindacati perché erano evidentemente ingiuste e basate su criteri poco oggettivi. I motivi sono comprensibili e condivisibili ancora oggi. Proverò a spiegarlo con qualche esempio.

Ci sono città più care di altre, ma non sono distribuite necessariamente secondo i criteri nord e sud. Milano è cara, ma Roma non è da meno. E per tornare all'esempio di sopra Lecco che si trova al nord è più cara di Napoli, dove i prezzi negli ultimi anni sono cresciuti a dismisura ed è diventato purtroppo normale trovare appartamenti in affitto a 1500 euro al mese?

Ma non solo, perché delle differenze molto rilevanti si trovano anche all'interno delle stesse città e degli stessi territori. Un professore che insegna a Ponticelli o nell'ex provincia di Napoli deve essere pagato di meno di chi insegna al Vomero a Posillipo? E varrebbe il criterio della residenza o quello dove si svolge il lavoro?

Poi davvero la vita al sud costa di meno? Confrontiamo i prezzi delle assicurazioni, per esempio. Oppure consideriamo quanto costa pagare per dei servizi che al sud di fatto non sono erogati. Quanto spendiamo per curarci, perché lo Stato non è in grado di garantire davvero il diritto a una sanità pubblica? Potrei continuare con molti altri esempi, partendo proprio da quelle classifiche che ogni anno fanno scalpore e vedono invariabilmente sul fondo tutte le città meridionali.

Sarà quindi indispensabile battersi perché questo ordine del giorno non si tramuti in realtà, ma se sei del sud e hai votato uno qualsiasi dei partiti di questo governo non hai fatto i tuoi interessi. Tienine conto la prossima volta.

Sergio D'Angelo
Author: Sergio D'Angelo
Napoletano, tra i massimi esperti di politiche sociali, terzo settore e finanza etica in Italia. A lui si devono numerose battaglie per il lavoro, l’istruzione, le pari opportunità, la sanità, il welfare. Fondatore e presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, è stato assessore comunale al welfare e commissario straordinario dell’ABC, azienda speciale per la gestione dell’acqua pubblica del Comune di Napoli. Nell’ottobre 2021 è stato eletto in consiglio comunale come capolista di Napoli Solidale. È giornalista pubblicista e opinionista del Corriere del Mezzogiorno.

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