Sale sul palco vestita da Biancaneve e incanta il pubblico napoletano Teresa Salgueiro, artista portoghese dal fascino esotico che riesce a unire la dolcezza e la malinconia del fado alla struggente nostalgia delle canzoni classiche partenopee.
Il Gobbo
Raccontare la diversità in tutte le sue forme sembra essere una scelta artistica precisa per Daniele Russo, che sul palco del Bellini si è spesso confrontato con testi impegnativi, dove si racconta di personaggi ambigui, spesso ai limiti della follia e oltre il senso comune del pudore.
Il padre lo voleva a bottega, lui voleva fare il maestro e diventare così una persona importante. Peccato essersi persi Lorenzo Flaherty a Galleria Toledo con “Solo una vita”, perché ha donato al pubblico napoletano una piccola perla di teatro, con la storia di un eroe qualunque costretto a misurarsi con la Grande Guerra.
Niente ciuffo né sguardo perso nel vuoto, niente impermeabile col bavero alzato. Non è il tenebroso ed enigmatico Commissario Ricciardi ma tutti noi alle prese con il dolore della solitudine e dell’abbandono Lino Guanciale in “Napoleone. La morte di Dio” di Davide Sacco, in scena al teatro Bellini di Napoli fino a domenica 12 maggio 2024.
Adamo ed Eva se ne stanno in maniche di camicia e calzini e si presentano al mondo come prima coppia nel giardino dell’Eden. Volitiva lei, ingenuo e un po’ stupidotto lui, grazie a un deus ex machina che sta sempre là a guardarli e a invadere la scena, trovano un appartamento alla loro portata e muovono i primi passi come coppia.