Nel rapporto annuale sul Benessere sostenibile, l’Istat misura il grado di felicità percepita e i napoletani si scoprono i più infelici d’Italia. Queste classifiche sono accolte male a Napoli a partire da quella sulla qualità della vita. Quando vengono pubblicate, i social si riempiono di foto spettacolari del Golfo contrapposte a una distesa di nebbia che rappresenta idealmente il nord.
Editoriale
Nella mia città ideale, le macchine sono una presenza sporadica perché il trasporto pubblico ti permette di andare ovunque, ma da questo punto di vista Napoli non è la mia città ideale. Muoversi in macchina è spesso una necessità. Una condanna della quale tanti si libererebbero volentieri se potessero.
“Sergio, credimi, trovare casa a Napoli è diventata una missione impossibile, dovreste fare qualcosa” mi ha detto l’altro giorno un vecchio amico che non vedevo da tempo. Suo figlio è tornato a Napoli dopo aver vissuto al Nord per qualche anno e da mesi è impegnato nella caccia finora infruttuosa di una casa.
Quella dei balneari è la serrata per difendere gli affari milionari che si fanno godendo a prezzi stracciati di concessioni per un bene pubblico come le spiagge. Nel 2024 il ministro competente Salvini, strenuo difensore della lobby delle spiagge, ha anche abbassato i canoni del 4,5% a tutti.