Domenica, 22 Dicembre 2024

25 novembre, la violenza e Lilith

25 novembre.

La violenza sulle donne?

Rettifichiamo e non facciamo come sempre il solito buonismo o la lotta alle differenze sottolineandole.

25 novembre e la violenza sugli uomini e sulle donne da parte di un sistema che ha separato, diviso, amputato la parte più vitale dell’energia umana, che appartiene agli uomini e alle donne.

Quella parte vitale, quella parte dell’eros e dell’eresia, naturale come il vento in tempesta, feconda come la terra, terribile come la furia degli elementi, implacabile come la natura che non ha padroni, ha un solo nome: Lilith, la prima donna.

Nella giornata in cui si celebra ipocritamente la violenza sulle donne, io vorrei parlarvi di lei, di Lilith, la prima vittima della violenza di un sistema sociale.

Eh sì care donne, non sono gli uomini che perpetrano la violenza sulle donne, la violenza nasce da un sistema malato, da un certo modo di affrontare la vita, di pensare e di essere.

E quel sistema si chiama Potere.

Quel sistema si chiama “mondo amputato”, ipocritamente raziocinante, fondato sul controllo, sulla mente e sul dominio, sull’annullamento delle vere differenze naturali e sull’omologazione.

La società occidentale in cui viviamo si fonda su un grandissimo Inganno: l’illusione di poter dominare il Grande Mistero, di poterlo sottomettere e piegare.

Quel sistema che noi addebitiamo alla cultura patriarcale, maschilista, nasce dall’antica Hybris umana, dall’arroganza e dalla tracotanza che hanno spinto da sempre gli uomini sociali a voler soggiogare la Natura, Grande Madre, e a disconoscere il suo potere e la sua bellezza.

Il piccolissimo inerme uomo che forgia la sua misera spada verso l’Immenso, non con l’intento di farne parte, ma con l’intento di sottomettere il grande Infinito alla microscopica piccola ragione, si affanna col suo binocolo ad afferrare ciò che eternamente sfugge e che sempre e per sempre scivolerà via dalle sue dita.

Lilith nasce dalle viscere della terra, è fatta di escrementi, è la forza della Natura che si ribella e che non si può soggiogare, è il ruggito del mare in tempesta, è la verità delle leggi cosmiche che non puoi mettere in nessun cassetto razionale.

Lilith interpreta quella parte che ogni donna connessa al suo sentire profondo comprende: l’indomabile, la non conoscibile, l’innominabile, la Madre potente e Terribile che sfugge a ogni definizione. Colei che dà la vita e poi come Atropo recide il filo…

Capite di cosa stiamo parlando?

Capite ciò che da sempre spaventa e ha spaventato gli uomini e le donne fintamente donne di tutti i tempi?

Stiamo parlando del Fuoco, del potere della vita e della Morte, del Ciclo, del serpente che si morde la coda e che simboleggia l’eterno.

Stiamo parlando del Tabù della Morte da cui l’uomo razionale fugge e che invece la saggezza del ventre femminile conosce molto bene.

La violenza contro le donne non è maschile, è culturale!

E parte da lì, dall’esigenza pervicace e malata di dominare il mistero, dall’aver reciso il legame col sacro, dalla paura che regna incontrastata in ogni atto vitale e che contraddistingue la nostra società basata sulla triade Potere, Dominio e Controllo.

Così Lilith, la prima donna, l’Eretica, la Strega, colei che conosceva l’altro lato della medaglia, quello della Luna oscura, che si vestiva dell’uno e dell’altro, della luce e dell’ombra, della bellezza e degli escrementi, colei che si alleava alla magia della Madre Natura che tutto sa e che trasmette sapienza agli uomini attraverso l’intuizione, il potere creativo e l’atto magico della fiducia, fu bandita dal mondo.

Fu relegata nel profondo degli Inferi.

Fu perseguitata.

Fu rinnegata.

Fu bruciata sul rogo.

Fu lapidata.

Fu condannata.

Ma lei, Lilith, colei che “sa di non sapere”, ma comprende il mondo per diritto di nascita, perché è nata maga, come Medea e Circe, non è una figura mitologica che sta in un libro antico, è un simbolo potente che sta in ogni uomo e in ogni donna, uniti e non separati.

È il potere dell’eresia che grida verità in un mondo di menzogne.

È la forza del ventre che non conosce compromessi.

È la capacità di rivendicare il proprio diritto al piacere e all’essere così come si è senza alcun ammiccamento.

È la luna che si trasforma ogni mese, che cresce, poi decresce, poi diventa piena e poi vuota.

È il diritto al cambiamento, al movimento perenne, all’onda che va e poi ritorna.

È il tempo circolare che prende lo spazio del tempo lineare, dove tutto è sequenziale, già visto, scritto, previsto e fermato in un algoritmo.

Lilith è la Natura che si ribella alla sola ragione e alla sua lente miope e ristretta.

È la vendetta del cuore, la fiamma della giustizia che tutto comprende, la rivendicazione dell’emozione, del sogno, della poesia e della bellezza.

È la Vita così com’è e il suo miracolo inspiegabile.

Author: Redazione

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