Domenica, 22 Dicembre 2024

Libertà di pensiero, libertà economica, libertà sessuale

Il 10 dicembre del 1830 nasceva a Amherst nel Massachusetts, Emily Dickinson.

Il 25 gennaio del 1882 nasceva a Kensington vicino Londra Virginia Woolf.

Il 9 gennaio del 1908 nasceva a Parigi Simone de Beauvoir.

Tre donne che hanno raccontato il loro essere controcorrente e che hanno lasciato la loro impronta nel mondo.

Tre donne che non hanno avuto bisogno degli uomini e che hanno celebrato con la loro vita il loro essere singolarmente donne.

Tre donne i cui messaggi attraversano il tempo e giungono alle ragazze di oggi per svelare il fulcro profondo di una femminilità oltre ogni definizione ristretta.

Emily nasce in una famiglia puritana ma si caratterizza sin da adolescente come una donna di rara sensibilità e una personalità complessa e affascinante. La sua formazione avviene prevalentemente tra le quattro mura di casa, lei legge moltissimo e ben presto decide di non allontanarsi dalla sua stanza. Quella stanza la protegge dal doversi confrontare con i ruoli a cui erano destinate le donne del suo tempo. Non vuole sposarsi, non vuole andare in Chiesa, non vuole intessere relazioni frivole e superficiali. Cerca verità, autenticità, profondità. Così si estranea sempre di più dal mondo e trascorre la maggior parte della sua vita in completo isolamento, tra agorafobia, ansia sociale e ossessione di morte. Nel 1865 prende a vestirsi di bianco in segno di purezza, frattanto grazie a un’immaginazione sempre più accesa scrive continuamente versi. Sono la sua oasi e il suo rifugio.

Ama Susan Gilbert moglie del fratello Austin di un amore platonico che lei definisce simile a quello tra Dante e Beatrice, ma ama anche il reverendo Charles Wadsworth, malgrado sia sposato e con figli.

Ama fuori da ogni sponda stretta ma il suo vero amore è la poesia vissuta e difesa strenuamente nel chiuso della sua stanza.

Anche Virginia Woolf scriverà “Una stanza tutta per sé” dove annoterà che “una donna deve avere soldi e una stanza tutti suoi se vuole scrivere…”

Indipendenza economica e habitat privatissimo, un proclama forte e di rottura per la società in cui viveva.

Malgrado infatti Virginia fosse nata in un ambiente intellettuale solo i suoi fratelli andarono all’università, le donne dovevano stare a casa, dedite alla cura e alla famiglia, sottomesse al maschile... In una sua autobiografia racconterà persino di aver subito abusi da parte dei fratelli e questo le impedì di aver fiducia nel genere maschile. Si fidava invece delle donne e da qui nacque la sua focalizzazione sui diritti delle sue coetanee. Spirito libero, antesignano di un tipo di amore dove si uniscono omosessualità e bisessualità, Virginia è una donna del futuro, della contemporaneità. Le appartiene l’amore fluido come il flusso di coscienza del suo stile, come il rapporto che la legò alla scrittrice Vita Sackville-West con cui instaurò un legame d’amore al di là di ogni schema. Sposate entrambe ma libere al punto da non separarsi dai loro compagni, videro la fine della loro relazione ma non tramontò mai il loro rapporto di amicizia che durò tutta la vita.

Simone de Beauvoir nasce a Parigi, nel pieno di fermenti femministi e culturali e sin da piccola ama scrivere. Condivide questo amore con Zaza l’amica protagonista di “Memorie di una ragazza perbene”, dove Simone racconta di sé e dove l’amica  Zaza incarna lo spirito creativo ucciso dalle convenzioni della borghesia che impedisce alle donne di evolversi e le imprigiona nella triste prigione matrimoniale.

Simone no, lei racconta il suo essere profondamente anticonvenzionale… Lei va nelle notti parigine da sola nei bistrot.

La scrittura è per Simone liberazione, quella liberazione del cuore che le permetterà di vivere un rapporto assolutamente libero con Castoro, Jean Paul Sartre, dove si univano amore e profonda intesa intellettuale. Simone amò Castoro al punto da procurargli le donne, da sceglierle tra le giovanissime, prepararle, iniziarle all’amore attraverso esperienze saffiche e poi offrirle a lui in un sodalizio erotico, complice e trasgressivo.

A lei dobbiamo la descrizione del mondo dal punto di vista delle donne.

Non esiste né superiorità né inferiorità né uguaglianza tra uomo e donna dice Simone. Partiamo da una domanda: “Cos’è una donna”.

La cultura, la società limitano la libertà femminile?

Come può una donna realizzarsi?

Necessaria secondo De Beauvoir l’indipendenza economica e la libertà di pensiero.

Tre donne giganti. Tre messaggi indelebili per le donne della contemporaneità.

Vivere per se stessi e per una propria personale passione ci racconta dalla notte del tempo Emily.

Vivere il rapporto con l’altro come chiave identitaria per scoprirsi liberi e al di là di ogni cassetto soffocante, sembra dirci Virginia.

Libertà di pensiero, suggerisce Simone.

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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