Domenica, 22 Dicembre 2024

L’essenziale è visibile agli occhi: buon compleanno al Piccolo Principe delle periferie

Esiste una favola coraggiosa che racconta di sogni ostinati e di bambini bellissimi.

Una storia che da 18 anni viene scritta ogni sacrosanto giorno a San Giovanni a Teduccio, nella periferia est di Napoli tra i murales di Jorit, uno spicchio di mare dimenticato e l’avveniristica facoltà di ingegneria.

È qui, da questo luogo di contrasti e di sfumature , che il 20 novembre 2004 – proprio nella Giornata Mondiale dei diritti dei bambini e delle bambine – cominciò la storia del Piccolo Principe, il centro socio-educativo gestito dalla cooperativa sociale Terra e Libertà presieduta da Gigi Tarallo.

Il nome di questo spazio diventato punto di riferimento del territorio non è casuale: anche qui come nel libro senza tempo di Antoine de Saint-Exupéry si insegna l’amore, l’amicizia e il senso del futuro.

Sostegno scolastico, laboratori di manualità, letture collettive, gite al mare, campi estivi: sono davvero tante le attività che Giggi  (con due G, come lo scrivono i ragazzi) e la squadra della cooperativa organizzano da 18 anni.

Tante le storie, gli occhi e le parole che hanno attraversato questa isola di libertà: più di 500 bambini sono i protagonisti di questo racconto.

Più di cinquecento Piccoli Principi che ogni giorno raccontano una favola bellissima.

C’è Vanda che era piccola piccola quando veniva qui a imparare le tabelline e oggi è una volontaria del centro che studia per diventare educatrice.

C’è Giuliano che a scuola proprio non ci voleva andare ma che ora fa il poliziotto.

C’è Anna, ora mamma di un bellissimo bambino biondo che già aspettiamo al centro.

Ci sono i volontari che trovano sempre il tempo per un laboratorio qui da noi.

C’è Teo che è praticamente nato qui.

C’è Salvatore che è bravissimo a giocare a ping pong e ogni volta è un dramma fargli fare i compiti.

Ci sono Maria, Pasquale, Alessandro che ogni pomeriggio – cascasse il mondo -  vengono qui a studiare, a leggere, a inventarsi un futuro, a costruirsi i sogni.

Ci sono gli educatori, i soci della cooperativa che non hanno mai smesso di credere in questo progetto malgrado la completa assenza delle istituzioni e dei finanziamenti pubblici.

Ci sono diciotto anni di vita, diciotto anni di bambini ed ex bambini che hanno dimostrato che un modo di fare comunità è possibile.

Una comunità fatta d’integrazione e di emancipazione, di connessioni e di legami intensi. 

Il Piccolo Principe è un fascio di luce tra i palazzoni della periferia, una boccata d’aria fresca nel deserto dello Stato.

La dimostrazione concreta che qualcosa di buono si può fare, malgrado tutto.

Perché i Piccoli Principi– quelli di Napoli Est - sono così: curiosi e testardi.

Sono quelli che non si fermano davanti agli ostacoli, quelli che continuano a rendere migliore un mondo che certe volte proprio bello non è.

Quelli che credono che “insieme” sia un posto bellissimo.

“L’essenziale è invisibile agli occhi” così dice il protagonista della bellissima favola di Antoine de Saint-Exupéry.

Ed è vero, ma non qui.

Non al Piccolo Principe di San Giovanni A Teduccio.

Qui invece, l’essenziale è visibile agli occhi.

Cavolo se è visibile.

L’essenziale lo tieni davanti quando guardi gli occhi appassionati e pieni d’amore di Gigi Tarallo che, oltre a essere il presidente della cooperativa, è uno dei fondatori del centro.

L’essenziale lo vedi benissimo quando l’educatrice arriva di corsa e si mette subito a sistemare i banchi che tra poco c’è da lavorare sodo.

L’essenziale lo leggi negli occhi dei bambini che finalmente hanno un posto dove essere felici.

Un posto dove potere sognare, dove poter essere liberi.

Un posto dove possono finalmente esercitare il loro sacrosanto diritto di essere bambini.

A Giggi con due G, ai volontari, alla cooperativa e soprattutto ai Piccoli Principi di Napoli Est grazie perché illuminate questo sputo di mondo che ora – grazie a voi - è assai più bello.

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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