Domenica, 22 Dicembre 2024

Progetto Ubuntu: omaggio a Mare Jonio, la nave di Mediterranea che salva vite umane

Progetto Ubuntu presenta il suo progetto più bello per chiudere il 2022 realizzando per la ONG Mediterranea Saving Humans un prodotto che rappresenta un omaggio a chi ogni giorno mette se stesso a servizio degli altri. Ieri, Laura Marmorale, la responsabile napoletana, alla Sanità ha ricevuto una miniatura della nave Mare Jonio, realizzata all’interno del laboratorio creativo del Centro Diurno di riabilitazione psicosociale Lavori in Corso (dell'Unità Operativa di Salute Mentale Ds 29 dell’Asl Napoli 1 Centro), lì dove nasce il progetto Ubuntu per il recupero e la trasformazione di materiali di risulta in originali creazioni artigianali.

Nella piccola riproduzione di Mare Jonio spicca il tema natalizio: sulla nave c’è anche un piccolo presepe. Il ricavato dalla vendita delle bellissime miniature - che saranno tra l’altro esposte all’interno dei tradizionali mercatini natalizi alla Sanità all’interno della manifestazione Mercattini, in programma mercoledì 14 dicembre - sarà totalmente devoluto a Mediterranea allo scopo di finanziare le missioni di mare e di terra. 

Il progetto Ubuntu: da cannucce di carta a bambole africane 

“In Africa esiste un concetto noto come Ubuntu, il senso profondo dell'essere umani solo attraverso l'umanità degli altri; se concluderemo qualcosa al mondo sarà grazie al lavoro e alla realizzazione degli altri”, scriveva Nelson Mandela. Ispirandosi a questo concetto di fratellanza e condivisione al di là di ogni barriera, nasce il progetto “Ubuntu” coordinato da Bruno Romano e da Serena Cerullo dell’equipe del Centro Diurno di riabilitazione psicosociale Lavori in Corso gestito dalla cooperativa sociale Era del gruppo Gesco.

Nel laboratorio di riciclo si parte da materiali semplici e di scarto che possono trovare nuova vita e funzione attraverso l'arte e la creatività. “Ubuntu” utilizza la carta dei quotidiani e dei giornali pubblicitari (che spesso vengono cestinati senza mai essere consumati) per creare delle statue di carta che hanno le sembianze di bambole africane. Da semplici cannucce di carta si arriva a creare così uomini e donne (ma anche capanne e alberi) stilizzati, volti non definiti, tratti longilinei, abiti da colori accesi e pelle nera come il carbone. 

Una nuova idea di salute mentale basata sull’integrazione col quartiere

“La passione del gruppo partecipante al laboratorio si è ben presto estesa a tutta l'equipe del CDR ed è nata l'idea comune di esporre i prodotti del laboratorio all'esterno e di farli conoscere al quartiere, ovvero nella Sanità che è di per sé un centro artistico e multiculturale – spiegano i coordinatori - Attraversare il quartiere ed uscire dal centro diurno con le nostre bambole significa integrarsi nella comunità, farsi portatori di una conoscenza e di una modalità di stare insieme”.

Da qui è nata l’idea di esporre e vendere le bambole del progetto “Ubuntu” all’interno del negozio etnico di Giovinetti (che ha accanto anche il bar che di fatto ospita i laboratori) in cui si possono trovare oggetti e indumenti provenienti dall'Africa, dall'Asia e dall'Europa. I ricavi saranno reinvestiti per l'acquisto di strumenti per il laboratorio e per l’organizzazione di eventi ludici rivolti ai partecipanti dello stesso laboratorio.

Per informazioni e prenotazioni: https://www.facebook.com/ubuntu.cdr/

Progetto Ubuntu omaggio a Mare Jonio la nave di Mediterranea che salva vite umane 1

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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