Mercoledì, 15 Gennaio 2025

FISH: la scuola italiana non può essere un ammortizzatore sociale

L'arresto dell'insegnante di sostegno della provincia di Napoli con l'accusa di aver tenuto comportamenti di natura sessuale con alcuni alunni della scuola media dove svolgeva il ruolo di insegnante di sostegno è un fatto assai grave. Qualora le accuse dovessero essere confermate sarebbero gravissime. FISH esprime profonda preoccupazione per questi fatti e per la condizione attuale del sistema scolastico italiano, in particolare per quanto concerne il reclutamento e la formazione dei docenti di sostegno.

Troppe volte ci troviamo di fronte a situazioni in cui l'insegnamento di sostegno viene percepito come una via di ripiego per entrare nel mondo della scuola, senza che i docenti siano dotati delle competenze, della vocazione e della preparazione adeguata. Questo non solo compromette la qualità dell'insegnamento, ma soprattutto limita il diritto all'inclusione e all'educazione di qualità per gli studenti con disabilità, privandoli del necessario supporto di cui hanno urgente bisogno.

Abilitazioni discutibili, comportamenti inaccettabili e, in alcuni casi, violenti, non sono più tollerabili. Chiediamo con forza che adottiamo misure concrete per garantire che tutti i docenti di sostegno siano selezionati e formati in modo rigoroso e continuativo, con particolare attenzione alle competenze specialistiche necessarie per supportare in maniera efficace e rispettosa gli studenti con disabilità. FISH invita le istituzioni a intervenire con urgenza per risolvere queste problematiche, rivedendo le modalità di abilitazione, formazione e reclutamento, al fine di tutelare il diritto all'inclusione e alla qualità dell'educazione per tutti.

È inaccettabile che il sistema scolastico sembri talvolta un ammortizzatore sociale per diplomati e laureati in cerca di un'occupazione. Il ruolo educativo, soprattutto per gli studenti con disabilità, richiede una preparazione seria, un'etica rigorosa e un profondo rispetto per la dignità umana. La federazione chiede l'adozione immediata di strumenti normativi concreti per garantire trasparenza e qualità nell'insegnamento. È necessario applicare pienamente il Freedom of Information Act (decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97), permettendo a cittadini, genitori ed istituzioni di vigilare sull'operato della scuola. Dirigenti scolastici, genitori e ispettori ministeriali devono essere messi nelle condizioni di verificare con serietà la preparazione e l'etica dei docenti.

"Servono controlli seri, continui, formazione iniziale e in servizio e verifiche rigorose sulla qualità e sull'etica dei docenti e non per garantire un'istruzione di qualità. Occorre costruire un sistema trasparente e responsabile, in grado di rispondere alle esigenze dei nostri studenti e studentesse. Non possiamo più accettare un sistema che tratta gli alunni e le alunne come numeri, che finge inclusione ma poi abbandona gli studenti le famiglie al loro destino. I nostri figli non sono un banco di prova per chi cerca un lavoro facile. I nostri alunni e alunne, studenti e studentesse, le nostre famiglie meritano più rispetto". A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.

Author: Redazione

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