Lunedì, 23 Dicembre 2024

A Fuorigrotta, nuovo murale per Mario Paciolla: la richiesta di verità continua

Nel quartiere di Fuorigrotta spunta a sorpresa un murale, in terzo a Napoli, dedicato a Mario Paciolla, il cooperante Onu morto in Colombia quattro anni fa in circostanze ancora da chiarire. La città si stringe in ogni angolo intorno alla famiglia Paciolla per chiedere verità e giustizia per il giovane “costruttore di pace” e giornalista napoletano.

La vicenda di Mario Paciolla

Il 15 luglio 2024 sono trascorsi quattro anni dalla morte di Mario Paciolla, il cooperante napoletano delle Nazioni Unite trovato morto – impiccato con un lenzuolo – nella sua casa a San Vicente del Caguán, in Colombia, dove si trovava da circa due anni come osservatore per la verifica del corretto svolgimento degli accordi di pace tra il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).

Mario Paciolla sta per tornare in Italia, quando il suo corpo viene trovato senza vita in Colombia il 15 luglio 2020 mentre lavorava come osservatore Onu dell’accordo tra governo colombiano e Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). Aveva 33 anni e ancora tanti progetti, perché la vita gli esplodeva dentro, come ricordano oggi tanti amici. Quel tragico giorno sarebbe dovuto tornare a Napoli, dalla sua famiglia, attraverso un volo umanitario. Invece, quella mattina fu ritrovato impiccato con un lenzuolo nel suo appartamento di San Vicente del Caguán.

La sua morte fu subito classificata dalle autorità colombiane come suicidio. Se i risultati dell’autopsia in un primo tempo vengono secretati, un’inchiesta della giornalista colombiana Claudia Duque (pubblicata nel 2022 dal giornale «El Espectador») rende pubblici alcuni dettagli dell’esame autoptico, da cui emerge che Mario sarebbe morto per strangolamento e, solo successivamente, il suo corpo sarebbe stato sospeso e impiccato a un lenzuolo, nella posizione in cui è stato ritrovato.

La scena del crimine fu ripulita con la candeggina e alcuni oggetti, che avrebbero avuto un ruolo chiave nelle indagini, sono stati buttati in discarica. L’operazione fu condotta da funzionari dell’Onu e agenti di polizia, contro cui la famiglia di Mario ha poi sporto denuncia», spiegano le avvocate dei Paciolla, Emanuela Motta e Alessandra Ballerini.

A seguito di una mobilitazione generale, le autorità colombiane iniziano le indagini sui quattro poliziotti accusati di aver consentito ai funzionari delle Nazioni Unite di prelevare oggetti personali della vittima. Anche la Procura di Roma apre un fascicolo per chiarire la causa della morte del giovane napoletano, ma il 19 ottobre 2022 chiede l’archiviazione del caso, confermando, di fatto, l'ipotesi del suicidio, dopo soltanto due anni di complesse indagini internazionali (nel luglio dello stesso anno anche il governo colombiano lo aveva archiviato).

Lo scorso 14 giugno i pm della Procura di Roma hanno chiesto, per la seconda volta, l’archiviazione del caso come suicidio.

Author: Redazione

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