«La riapertura del caso di mia figlia è una magra consolazione. Certo è una boccata d’ossigeno. Oramai si parlava solo di archiviazioni». Lo ha detto Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana Cantone (la ragazza che si è suicidata nel 2016 dopo essere stata vittima di revenge porn, in seguito cioè alla diffusione in rete di immagini pornografiche su di lei), intervenendo ieri a Napoli nel confronto organizzato da Confesercenti Napoli e Campania insieme allo studio penalistico di Maria Grazia Santosuosso.
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