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La Campania è al primo posto nel Mezzogiorno per la presenza di stranieri residenti in regione, che ammontano complessivamente a circa 240mila a fine 2022, il 4,8% del totale nazionale: un dato che si mantiene stabile rispetto all’anno precedente (registrando solo un aumento dello 0,4%).
Emerge dal Dossier Statistico Immigrazione 2023 curato dal Centro Studi e Ricerche Idos, in collaborazione con Centro Studi Confronti e Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, presentato stamattina a Napoli, in contemporanea ad altre città italiane, presso la sede della cooperativa sociale Dedalus.
«L’immigrazione è un mondo molto complesso a cui bisogna dare risposte altrettanto complesse, cercando di migliorare l’accoglienza in direzione di una società sempre più multiculturale. Oggi siamo qui anche per questo, perché soltanto conoscendo a fondo il fenomeno, è possibile disegnare politiche di integrazione e politiche del lavoro efficaci» commenta la presidente della coop napoletana Elena De Filippo.
Con lei a porre l’accento sui cambiamenti che hanno attraversato l’immigrazione negli ultimi anni il demografo Salvatore Strozza, docente della Federico II e direttore del Master di II livello in “Gestione delle Migrazioni e dei Processi di Accoglienza e Inclusione” del Dipartimento di Scienze Politiche dell’università partenopea.
«Nel nostro Paese vivono circa 5 milioni stranieri, ovvero il 8,6% della popolazione, che risiedono soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, ma la quota nei prossimi anni è destinata a crescere – spiega il professore – Per la maggior parte provengono dalla Romania ma sono sempre più, a partire dalle primavere arabe, le richieste di protezione, mentre in precedenza chi veniva da noi lo faceva soprattutto per motivi di lavoro e ricongiungimenti». Da sottolineare il dato sull’occupazione: «Sono circa 2milioni e mezzo gli occupati stranieri nel nostro paese e vengono impiegati principalmente nei settori delle costruzioni e dei servizi, in mansioni in cui gli italiani vogliono lavorare sempre meno, perlopiù sottopagati e sfruttati. Su di loro, si regge in pratica la nostra economia».
Campania: migranti in lieve crescita, concentrati soprattutto a Napoli
Ad illustrare i dati campani è Alessio Buonomo, ricercatore dell’Università di Napoli Federico II, che ha collaborato alla stesura del capitolo relativo alla Campania con la ricercatrice Rosa Gatti, referente campana del Dossier.
La nostra regione è la prima nel Mezzogiorno per presenza di stranieri residenti: sono circa 241mila in termini assoluti e si concentrano nella provincia di Napoli (121.307; 50,5%), più del 40% vive tra le province di Salerno (50.004; 20,8%) e Caserta (47.502; 19,8%), e meno del 10% nelle province di Avellino e Benevento (rispettivamente 12.729 residenti, il 5,3%, e 8.448, il 3,5%).
I dati confermano che il collettivo degli stranieri residenti in Campania ha una quota di donne (118.601; 49,4%) leggermente più bassa rispetto a quella degli uomini (121.389; 50,6%), un valore inferiore a quello registrato in media nelle regioni del Sud Italia (49,7%) e a livello nazionale (50,9%), dove la componente femminile continua a superare, anche se di poco, quella maschile.
La popolazione straniera è più giovane di quella italiana: il 77,5% è rappresentato da popolazione adulta (tra i 18 e i 64 anni, il 62,7% se si sommano le fasce d’età centrali 30-44 e 45-64 anni), mentre la percentuale di minori è pari al 17,8% (simile a quella degli italiani e più bassa del dato nazionale e del Sud Italia: rispettivamente 20,8% e 18,6%).
Andando alla distribuzione per Paese di cittadinanza, nelle prime sei posizioni si confermano l’Ucraina (37.834 residenti; 15,8% del totale stranieri), la Romania (33.334; 13,9%), il Marocco (23.252; 9,7%), lo Sri Lanka (16.506; 6,9%), il Bangladesh (12.481; 5,2%), la Cina (11.896; 5,0%).
Analizzando i motivi del rilascio dei permessi di soggiorno, si osserva una sostanziale novità rispetto agli anni precedenti, ossia un aumento consistente dei permessi rilasciati per motivi di protezione (29.193; 36,7% del totale) che superano quelli rilasciati per motivi di lavoro (21.217; 26,7%) e di famiglia (20.227; 25,4%), soprattutto per l’aumento dei permessi per protezione temporanea rilasciati agli ucraini in fuga dalla guerra (16.091).
A fine 2022 il numero dei migranti accolti è cresciuto di 1.571 unità (+29,7%), per un totale di 6.869 individui rispetto ai 5.298 dell’anno precedente, pari al 6,4% del totale nazionale (-0,4 punti percentuali rispetto al 2021). Di questi, 3.767 erano collocati nei Cas e altre strutture e 3.102 nei centri della rete Sai. Un aumento, quello delle persone in accoglienza, che è proseguito nel 2023, con un incremento percentuale del 28,5% nei primi sei mesi dell’anno.
Nell’anno scolastico 2021/2022 gli studenti stranieri nelle scuole della regione sono quasi 29mila, poco più del 3% del totale degli iscritti. In termini assoluti, il loro numero è aumentato di quasi mille unità rispetto all’anno scolastico precedente (+3,6%), che invece aveva registrato per la prima volta in dieci anni una flessione nel numero di iscritti stranieri (-1,7%), presumibilmente dovuta agli effetti della pandemia sulla frequenza scolastica.
Il tasso di occupazione degli stranieri in Campania (48,7%), rimasto simile a quello rilevato l’anno precedente, è il terzo più basso tra le regioni della Penisola. Anche il tasso di attività (63,1%) è inferiore alla media nazionale (68,8%) ed è il quartultimo nella graduatoria delle regioni. Viceversa, il tasso di disoccupazione degli stranieri (22,8%) è il secondo più alto dopo quello del Molise. Dati che testimoniano come la nostra regione rappresenti uno dei contesti più difficili per gli stranieri per quanto riguarda l’accesso al mercato del lavoro regolare.
Scarica il Dossier Statistico Immigrazione Idos
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