Domenica, 22 Dicembre 2024

Giornata internazionale contro l’omofobia: le parole sono importanti

Le parole sono importanti, come diceva qualcuno. Soprattutto quando servono a definire status e situazioni in modo corretto e rispettoso. «In modo da riuscire a sancire anche un riconoscimento sociale, oltre a quello giuridico. Ecco allora che l'utilizzo di un linguaggio gentile ed inclusivo contribuisce al diritto all'esistenza delle famiglie omogenitoriali e al benessere dei loro componenti».

A sostenerlo è Vincenzo Romano, responsabile Pari opportunità della Città Metropolitana, che, in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, promuove l’iniziativa “Riconoscimento delle famiglie omogenitoriali. L’importanza di un linguaggio gentile e inclusivo”, prevista per venerdì 17 maggio 2024, dalle ore 9.30 alle ore 13.30, a Napoli presso il Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova.

La storia di Vincenzo: un esempio per tanti

Funzionario della Città Metropolitana di Napoli, Vincenzo Romano è il padre di due gemelli, Anna e Nicola, e la sua storia è esemplare. I figli, che oggi hanno 4 anni, sono nati in America attraverso la gestazione per altri. Un desiderio, quello di genitorialità, condiviso con suo marito che, per una tragica fatalità, viene a mancare poco tempo dopo la nascita dei bambini.

Vincenzo torna in Italia, solo ma con una rete familiare amicale molto forte che lo sorregge, insieme all’associazione Famiglie Arcobaleno, che diventa subito un punto di riferimento. Lui è il padre biologico solo di uno dei due bambini, così è costretto ad avviare la pratica di adozione dell’altro. «È stato assurdo pensare che per lo Sato quei due bimbi che avevo preso in braccio appena nati non erano ugualmente figli miei. Ma, al di là del tempo che ci è voluto – spiega - ho avuta la fortuna di trovare persone molto disponibili, dagli assistenti sociali e il giudice, non ho mai subito un episodio di omofobia».

Vincenzo ha avuto la fortuna di incontrare, sul suo cammino, sempre insegnanti, genitori e famiglie molto sensibili, pronti ad ascoltare e a elaborare anche grazie a un linguaggio gentile. «Mi sorprendo sempre di quanto la gente sia disponibile a cambiare opinione quando le cose vengono descritte in modo corretto. Serve ancora sensibilizzare su questi temi», dice.

Il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali

È ed è proprio questo l’obiettivo dell’incontro in programma venerdì 17 maggio: far riflettere sul valore che oggi la società assegna alle parole e sull’impatto che le stesse hanno sul benessere delle persone, sensibilizzando i partecipanti all’importanza della correttezza e della gentilezza del linguaggio utilizzato anche in ambito professionale. L’evento è organizzato dalla Città Metropolitana di Napoli, partner della RE.A.D.Y. (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere), nella convinzione che sia necessario costruire un linguaggio nuovo.

L’evento è accreditato dall’Ordine dei Giornalisti della Campania e sarà valido ai fini del conseguimento di sei crediti deontologici per la formazione obbligatoria dei giornalisti.

«Lo scopo è quello di sensibilizzare al linguaggio inclusivo soprattutto chi deve informare le persone, in primis, i giornalisti e quelli che fanno da ponte con l’opinione pubblica. In questo modo, si contribuisce anche al benessere collettivo e a una migliore percezione dei fenomeni sociali. Diverso è parlare di gestazione per altri e utero in affitto, per fare un esempio», conclude Vincenzo Romano.

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Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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