Il Mito del Mammut: giornata finale a Scampia

Una scuola e una città nuova, a misura di bambino. Torna il Mito del Mammut, che martedì 29 aprile 2025, a partire dalle ore 9.30, tiene in Piazza Giovanni Paolo II a Scampia la 18ª edizione della giornata finale del progetto.
Divenuta ormai rito collettivo nel corso di quasi vent’anni, la giornata rappresenta il momento conclusivo di una ricerca-azione durata tutto l’anno scolastico, a partire da settembre. Oltre 300 bambini provenienti da vari quartieri di Napoli e nella città di Potenza, durante il normale orario scolastico, tra classi e locali del CT Mammut, hanno sperimentato anche quest’anno una modalità per studiare italiano, matematica, storia e geografia e le altre materie secondo la metodologia della scuola attiva.
Il tema del “potere” ha guidato i lavori dei bambini e dei loro docenti, che lo hanno esplorato facendo didattica attraverso il gioco, il teatro, la pittura e altri linguaggi espressivi, utilizzando il Mito degli Argonauti come sfondo narrativo.
Si incontreranno tutti insieme in piazza, per mettere in scena il gran finale: la conquista del Vello d’Oro. Saranno accompagnati da musicisti, attori, operatori, maestre e cittadini provenienti da ogni quartiere di Napoli. Per un giorno, la scuola felice invade la città.
Per informazioni:
Centro Territoriale Mammut tel. 3385021673 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Qualche informazione in più
Questa giornata conclude un lungo percorso ventennale che ha trova espressione anche nel libro “Caccia al Tesoro” (Edizioni Altraeconomia), in uscita a giugno, che porterà in giro per l’ Italia l’esperienza degli ultimi anni di lavoro del Centro Territoriale Mammut e la contraddizione attorno a cui abbiamo ruotato in questi anni di ricerca sul potere: che senso ha che il dibattito politico del mondo degli adulti ruoti attorno alla dicotomia autocrazia/democrazia, mentre a scuola l’organizzazione educativa, e la questione del potere, è rimasta sostanzialmente immutata da oltre un secolo, soprattutto se la si guarda alla luce di come il corpo se la vive? Continuando a oscillare tra le due modalità controproducenti del maestro autoritario (oggi altamente in crisi) o dell’amicone lassista?
La ricerca-azione di questi anni ha dimostrato che cambiare il modo di vivere il potere all’interno delle classi (e più in generale del mondo dell’educazione ), se da una parte mette davvero in crisi gli adulti coinvolti nella relazione educativa, può profondamente migliorare qualità e quantità della presenza, e rendimento didattico.
È emersa così la necessità di riappropriarsi della parola “potere”, nella sua accezione positiva: non come cieca obbedienza ma nemmeno come opposizione permanente, ma come forza pro attiva verso la giustizia sociale, la verità, la bellezza, la felicità e l’armonia; verso quei valori che pensiamo possano far prender corpo alla città e alla scuola che vorremo. Questo è ciò che ci hanno insegnato i gli Argonauti: che la ricerca di un Vello d’Oro – un sogno condiviso – può spingere oltre la paura, verso terre sconosciute. Un mito che ci ha fatto riflettere su questioni nodali legate al potere: la centralità dell’equipaggio (e della cooperazione ) più che dell’eroe solitario (e della competizione a cui oggi è ispirata la stragrande maggioranza delle esperienze educative), il rapporto tra femminile e maschile, la manipolazione, la fiducia… e il rapporto tra centro e periferie. Ci ha aiutato il fatto che partecipassero bambini da quartieri molto diversi: Bagnoli, Vomero, Centro Storico e Scampia (oltre che dalla città di Potenza) e in un autunno particolarmente delicato.
A seguito del crollo del ballatoio della Vela Celeste e del fatto che nessuno voleva fittare una casa a Napoli agli sfollati, centinaia di bambini – molti dei quali frequentatori abituali del Mammut – si sono trovati a vagare con le proprie famiglie dalla Campania fino al Lazio, tra l’altro senza sapere più che scuola frequentare.
Il 29 aprile torniamo ancora una volta torniamo nella grande piazza di Scampia, dove finalmente qualcosa ha iniziato a muoversi, pur rimanendo ataviche assurdità, come la persistente chiusura del parco “Ciro Esposito”, uno dei più grandi di Napoli chiuso da oltre un anno e l’assenza di un arredi urbani e di una progettualità capaci di far vivere degnamente la quotidianità di una delle piazze principali della città.
Per una giornata torniamo a vivere il cambiamento che vorremmo, riappropriandoci delle strade e della scuola con le mani e con i piedi, come diceva Felice Pignataro.
Il Mito del Mammut è un progetto ideato e realizzato dal Centro Territoriale a Scampia Mammut. Hanno partecipato:
ICS Virgilio 4 e V Circolo Eugenio Montale di Scampia; ICS Madonna Assunta di Bagnoli; Scuola dalla Parte Dei Bambini sede Morghen e Fondazione Foqus ai Quartieri Spagnoli; Consorzio CS e Centostrade, Potenza.