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Libri e inclusione sociale: la lettura accessibile a tutti
Leggere con le mani e con la voce perché la lettura deve essere a portata di tutti. Con quest’obiettivo è nato il format “reading al buio” della Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili), organizzazione che promuove la cultura dell’accessibilità nel campo editoriale.
Da anni LIA mette in campo una serie di iniziative per consentire a tutte le persone con disabilità visiva o difficoltà di lettura dei prodotti editoriali a stampa di scegliere come, quando e cosa leggere. Un modo per favorire l’integrazione sociale e la partecipazione attiva al mondo della cultura, della scuola e del lavoro.
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L’ingrandimento dei caratteri, il display braille o la sintesi vocale sono solo alcuni dei modi per tracciare le differenze tra una pubblicazione inaccessibile e un prodotto editoriale che permette invece alle parole di prendere forma nell’oscurità.
E proprio con un reading al buio, la fondazione LIA ha partecipato alla prima edizione del Campania Libri Festival ospitato a Palazzo Reale nei giorni scorsi. All’incontro hanno partecipato Elisa Molinari, responsabile dei progetti di Fondazione LIA; Maria Clara Ori, lettrice del reading; Valentina Perniciaro, autrice del libro “Ognuno ride a modo suo”; Leonardo Piccione, autore di “Tutta colpa di Venere”.
“Questo reading – dice Elisa Molinari – è un format che ci serve per spiegare quello che è il principio alla base di LIA: tutti hanno il diritto di leggere, in modi diversi, anche poco convenzionali. L’importante è che i libri e gli eBook siano fatti in un certo mondo e siano accessibili a tutti”.
