Obiettivo Lavoro, il progetto per l’inserimento lavorativo delle donne che escono dalla violenza
Pensare alla donna che esce dalla violenza di genere non come vittima ma come persona capace di attivarsi, ricostruire la sua vita, rinascere. Un vero e proprio capovolgimento di prospettiva è quello che sottintende il progetto “Obiettivo Lavoro”, promosso dal Comune di Napoli per sostenere i percorsi di inserimento lavorativo e di autonomia delle donne in fuoriuscita dalla violenza e già in carico ai Centri anti-violenza.
Della durata complessiva di un anno, il progetto ha dato la possibilità a sei donne provenienti da territori diversi della città di intraprendere un tirocinio formativo e lavorativo retribuito, che terminerà a dicembre 2024.
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“Obiettivo Lavoro” è realizzato dall’associazione Le Kassandre (ente capofila) in partenariato con l’associazione Dream Team-Donne in rete e il gruppo di imprese sociali Gesco. Ne abbiamo parlato con due delle donne protagoniste e insieme alla coordinatrice del progetto Clara Fargnoli, presidente dell’associazione Le Kassandre; Patrizia Palumbo, presidente dell’associazione Dream Team; Sara Di Somma, psicologa di Dream Team; Rosanna Di Fiore, tecnico dell’inserimento lavorativo per Gesco.
IL PROGETTO
In particolare, “Obiettivo Lavoro” fornisce servizi di accoglienza e supporto all'inserimento lavorativo per le donne vittime di violenza, aiutandole nel difficile percorso di uscita. Le donne interessate vengono selezionate tramite colloqui di valutazione condotti in modo trasparente e imparziale.
La coordinatrice del progetto crea un progetto personalizzato per ogni partecipante, aiutandole a scoprire le proprie competenze e a identificare obiettivi professionali. Il programma include anche un'analisi delle motivazioni e delle competenze personali e professionali e prevede l'avvio di tirocini. L'obiettivo principale è favorire l'autonomizzazione delle donne vittime di violenza attraverso percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa.
LA RETE
Il progetto del Comune di Napoli è realizzato dall’associazione Le Kassandre (ente capofila) con e Dream Team-Donne in rete e il gruppo di imprese sociali Gesco. Vale la pena ricordare che Le Kassandre e Dream Team sono in rete da anni nella gestione dei Centri anti-violenza del Comune di Napoli (la prima gestisce i Cav della Quarta e la Sesta Municipalità; la seconda quelli della Settima e Ottava).
In particolare, le psicologhe delle due organizzazioni, impegnate storicamente nel contrasto alla violenza di genere, hanno accompagnato le donne in percorsi individuali e di gruppo, mentre il gruppo Gesco si è occupato dei rapporti con le aziende che hanno ospitato le donne per i tirocini.
I NUMERI
Delle 24 donne selezionate inizialmente, hanno effettivamente aderito al progetto 6 donne, 4 della Settima e Ottava Municipalità (intercettate da Dream Team), e 2 dalla Quarta e Sesta (seguite dalle Kassandre), tutte con figli, per la maggior parte minori. Si tratta di donne già seguite dalle operatrici da diversi punti di vista, da quello psicologico all’orientamento al lavoro, passando per il bilancio di competenze.
Alcune avevano esperienze lavorative pregresse, perciò sono state inserite in tirocini che fossero in linea con le mansioni svolte in precedenza. In particolare, una donna è impiegata come OSS, due sono addette alla refezione nelle scuole, altre due si occupano di supporto alla segreteria presso organizzazioni di terzo settore mentre la sesta fa la parrucchiera. Il compenso percepito da ciascuna è di 500 euro mensili, per un anno.
FEEDBACK E CRITICITÀ
Il feedback del progetto dal punto di vista delle donne che hanno partecipato è stato molto positivo. Le sei protagoniste del percorso hanno tutte detto di aver scoperto o riscoperto le proprie risorse personale, c’è stata una riappropriazione del proprio spazio e di una capacità anche di relazione con gli altri.
Nel corso del progetto, sono emerse però anche alcune criticità.
La prima, riscontrata già in fase di reclutamento delle donne interessate a partecipare all’iniziativa, ha riguardato la difficoltà per molte di loro (soprattutto quelle con bambini molto piccoli) di conciliare un eventuale impegno lavorativo continuo con la propria vita familiare: il servizio di babysitting è stato attivato nel solo territorio di Scampia ed è stato indispensabile affinché le donne decidessero di intraprendere questo percorso. Eppure non è bastato, ci sono comunque state delle rinunce, in alcuni casi le donne hanno lamentato di non aver trovato il giusto supporto dei familiari nel prendere questa scelta importante per la propria vita.
Inoltre, le operatrici hanno dovuto fare i conti con la difficoltà di molte donne di rimettersi in gioco e esporsi al mondo dopo la presa in carico al Cav: pensiamo che per molte giovani utenti si trattava della prima esperienza lavorativa e in loro le ferite non erano ancora rimarginate, mentre paura e disorientamento erano ancora sentimenti ben radicati.
Punti questi su cui si lavorerà nella seconda edizione del progetto, che è stato aggiudicato dallo stesso raggruppamento Le Kassandre-Dream Team.
LE AZIENDE
Grande sensibilità ed attenzione al sociale hanno dimostrato le imprese napoletane che hanno partecipato al progetto decidendo di aprire le loro porte alle donne in uscita dalla violenza, cosa non scontata, come hanno sottolineato le responsabili delle organizzazioni nelle loro interviste. Si tratta di: Parrucchieri I Carullo; Ambulatorio Purgatorio ad Arco della Fondazione Massimo Leone; Cooperativa La Locomotiva; Clinica Diarad; Società Vegezio.
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