Lunedì, 23 Dicembre 2024

Viva Mario, l’iniziativa per ricordare Paciolla

Giornalista e cooperante Onu, Mario Paciolla, 33 anni, viene trovato morto in Colombia il 15 luglio 2020. Sono trascorsi tre anni da allora e non c’è stato un solo giorno in cui i genitori di Mario - Anna Motta e Giuseppe Paciolla – si siano arresi, rinunciando alla verità: «Dobbiamo sapere come è morto nostro figlio».

Nello stesso giorno della sua scomparsa, il 15 luglio 2023, la famiglia e gli amici riuniti nel Collettivo Giustizia per Mario Paciolla vogliono ricordarlo attraverso una iniziativa pubblica a Napoli dal titolo emblematico “Viva Mario”. L’evento per commemorare il giovane napoletano sarà caratterizzato da interventi musicali e vedrà la partecipazione di rappresentanti del giornalismo e della società civile.

L’appuntamento è per sabato 15 luglio 2023 alle 19.30, all’interno del Pessoa Luna Park, in Vico Trinità delle Monache (ingresso libero, occorre prenotarsi qui http://pessoalunapark.it/prenota/).

A portare la loro musica sul palco del Pessoa per Mario ci saranno Dario Sansone (Foja), Valerio Bruner, Peppoh e Marilena Vitale. Insieme ai genitori di Mario – Anna Motta e Giuseppe Paciolla, con le avvocate Emanuela Motta e Alessandra Ballerini – interverranno Laura Lieto (vicesindaco di Napoli), Sergio D’Angelo (presidente di Gesco), Claudio Silvestri (FNSI), Fabrizio Cappella (SUGC), Collettivo Giustizia Mario Paciolla, Nicola Angrisano (FreeAssange), Laura Marmorale (Mediterranea), Pasquale Leone (Libera), Azzurra Galeota (Pessoa Luna Park). L’incontro sarà moderato dalla giornalista Carmen Vicinanza.

Viva Mario liniziativa per ricordare Paciolla 1

Mario Paciolla, una battaglia di verità e di memoria

Mario Paciolla sta per tornare in Italia, quando il suo corpo viene trovato senza vita in Colombia il 15 luglio 2020 mentre lavorava come osservatore Onu dell’accordo tra governo colombiano e Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). Aveva 33 anni e ancora tanti progetti, perché la vita gli esplodeva dentro, come ricordano oggi tanti amici. Quel tragico giorno sarebbe dovuto tornare a Napoli, dalla sua famiglia, attraverso un volo umanitario. Invece, quella mattina fu ritrovato impiccato con un lenzuolo nel suo appartamento di San Vicente del Caguán.

La sua morte fu subito classificata dalle autorità colombiane come suicidio. Se i risultati dell’autopsia in un primo tempo vengono secretati, un’inchiesta della giornalista colombiana Claudia Duque (pubblicata nel 2022 dal giornale «El Espectador») rende pubblici alcuni dettagli dell’esame autoptico, da cui emerge che Mario sarebbe morto per strangolamento e, solo successivamente, il suo corpo sarebbe stato sospeso e impiccato a un lenzuolo, nella posizione in cui è stato ritrovato.

La scena del crimine fu ripulita con la candeggina e alcuni oggetti, che avrebbero avuto un ruolo chiave nelle indagini, sono stati buttati in discarica. L’operazione fu condotta da funzionari dell’Onu e agenti di polizia, contro cui la famiglia di Mario ha poi sporto denuncia», spiegano le avvocate dei Paciolla, Emanuela Motta e Alessandra Ballerini.

A seguito di una mobilitazione generale, le autorità colombiane iniziano le indagini sui quattro poliziotti accusati di aver consentito ai funzionari delle Nazioni Unite di prelevare oggetti personali della vittima. Anche la Procura di Roma apre un fascicolo per chiarire la causa della morte del giovane napoletano, ma il 19 ottobre 2022 chiede l’archiviazione del caso, confermando, di fatto, l'ipotesi del suicidio, dopo soltanto due anni di complesse indagini internazionali (nel luglio dello stesso anno anche il governo colombiano lo aveva archiviato).

Ma nessuno crede al suicidio, non ci crede la famiglia, non ci credono gli amici - riuniti nel collettivo Giustizia per Mario Paciolla - e neanche tante organizzazioni a livello nazionale e locale (tra cui Articolo 21, FNSI, SUGC, gruppo di imprese sociali Gesco), che si mobilitano per tenera alta l’attenzione dei media sulla vicenda. «Mario non si è ucciso, è stato ammazzato, abbiamo bisogno di una verità credibile» sostengono i familiari, opponendosi alla richiesta di archiviazione, seguita dalle legali Motta e Ballerini.

Lo scorso 16 maggio, presso il Tribunale di Roma, si è tenuta l’udienza in cui la giudice, ascoltate le parti e appresi gli elementi di novità depositati dagli avvocati, si è presa del tempo, riservandosi di procedere a nuovi approfondimenti e poi decidere se archiviare o meno il caso.

Viva Mario liniziativa per ricordare Paciolla 2

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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