Lunedì, 23 Dicembre 2024

La Conversione: in sala il documentario di Giovanni Meola

Dopo aver vinto il RIFF – Rome Independent Film Festival 2020, il documentario La Conversione scritto e diretto da Giovanni Meola esce nelle sale cinematografiche.

È la storia parallela dell’ex manager bancario Vincenzo Imperatore (ora consulente contro gli abusi delle banche) e dell’ex galeotto Peppe De Vincentis (ora attore, protagonista degli episodi di “Dangerous Old People” su Sky Documentaries) in un vortice di soldi e scrittura catartica. La perdizione, prima, e la redenzione, più tardi, che avviene attraverso due libri, due spettacoli teatrali e un film documentario. Eccola riassunta La Conversione, opera che finalmente va in sala per incontrare il pubblico.

Il tour di proiezioni prevede tre serate-evento: domenica 27 novembre alle 20.30 al cinema Gelsomino di Afragola (Napoli), lunedì 28 novembre alle 21 al cinema Partenio di Avellino e giovedì 1° dicembre alle 21 al cinema Vittoria di Napoli. Alle proiezioni parteciperà il regista Meola di volta in volta affiancato dai protagonisti del documentario e da altri ospiti.

GUARDA IL TRAILER  www.youtube.com/watch?v=E_1ZVN-T6Vc

“La Conversione – ricorda Giovanni Meola – racconta le vite al limite di Vincenzo Imperatore, prima gola profonda del mondo bancario, noto per il memoriale di denuncia e auto-denuncia ‘Io So e Ho Le Prove’, e quella di Peppe De Vincentis, trent'anni di galera alle spalle, gran rapinatore di banche e gioiellerie. Il nostro incontro, avvenuto circa dieci anni fa, ha determinato a cascata una serie di progetti (tra teatro e cinema) e oggi questo documentario nel quale irrompe la loro conversione laica. Ricordi e rievocazioni si alternano all'affresco dei rispettivi mondi che i due si fanno, senza mai essersi conosciuti prima, durante una cena nella umile casa di Peppe. Dopo quasi due anni dalla vittoria al RIFF, La Conversione approda nelle sale anche grazie al sostegno del bando regionale campano (in collaborazione con Film Commission Regione Campania) vinto dal documentario. La gioia di vederlo finalmente su grande schermo è enorme, come l’emozione che anima i due protagonisti. La fascinazione del rito collettivo della visione al buio è irrinunciabile ed è il prossimo passo che il film sta per compiere. In attesa dell’arrivo sulle piattaforme di streaming. Durante la pandemia non avrei scommesso un euro che tutto ciò sarebbe potuto accadere”.

Peppe era scassinatore-maestro di rapine e contrabbandiere: 30 anni di galera vissuta.

Vincenzo era manager di alto profilo in una banca; poi, prima gola profonda del sistema finanziario italiano.

Dopo lunghi decenni di reati e accumuli di danaro illecito, Peppe e Vincenzo si incontrano grazie alla macchina da presa di Giovanni Meola. Nel 2013, il primo ha scritto l’autobiografia Il campo del male (Tullio Pironti Editore), nella quale ha raccolto i ricordi dell’adolescenza, il battesimo criminale, la detenzione in una dozzina di carceri [Poggioreale, Sulmona, Brescia, Rebibbia, Secondigliano, Civitavecchia, Avellino, Potenza, Reggio Emilia, Foggia … inclusi due ex-OPG], in sospensione tra confessione drammatica, sete di cocaina e ironia.  Il secondo, ormai un fuoriuscito, nel 2014 ha pubblicato il memoriale-rivelazione Io so e ho le prove (Chiarelettere), caso editoriale con decine di migliaia di copie vendute, illuminando le tenebre di 23 anni spesi al servizio della banca più importante del Paese. Nel documentario La Conversione i due – reciprocamente – trovano il binario per la loro personale rinascita. Tra universo sub-proletario e apparati borghesi, penitenze e ricordi, ‘E cancelle di Renato Carosone e Beautiful Day degli U2.

Così La Conversione si fa racconto-documentario che si dipana su più livelli, galleggiando fra impianto biopic, inchiesta e formula teatrale. Peppe, originario dei Quartieri Spagnoli, poi sfrattato nella baraccopoli del quartiere Fuorigrotta, tra 1969/1970/1972 aveva già scontato parecchi anni in cella in quello che fu il Carcere minorile Filangieri, oggi trasformato in edificio occupato cultural-sociale ribattezzato Scugnizzo Liberato. Così nel film si abbandona con purezza e crudele sincerità. Vincenzo, ex capo-area delle strutture bancarie, perduto nelle correnti fra etica, bonus, sistema Q48 e bugie, rievoca procedure e indottrinamenti matematico-malavitosi fino ad ammettere un patologico desiderio di competizione. Accomuna i due uomini – che da estranei diventano finalmente soci nel riscatto – il desiderio di indovinare un ascensore sociale. Qualunque esso sia. Spietato, credibile, pericoloso, imprevedibile.

Le musiche originali (fisarmonica e voce) di Daniela Esposito lasciano esplodere la volontà di confronto dei due uomini. Senza finzioni e senza rancori. “Sottrarre e ingannare – sostiene il regista Giovanni Meola – sono state a lungo le attività principali delle vite di Peppe e Vincenzo. Entrambi, a un certo punto, hanno detto basta. Ed entrambi hanno cominciato, fatalmente, a scrivere e a svelare quello che erano stati, quello che avevano fatto e i segreti dei mondi dai quali provengono. Una cena tra loro due, curiosi di conoscersi tra domande e risposte senza remore, è di fatto la spina dorsale del mio racconto. Ciò ha rafforzato l’intuizione iniziale: ritrarre le loro

Sceneggiatore e regista di sette cortometraggi e di due documentari, il secondo dei quali uscirà nella primavera 2023.

Ha diretto Massimo Dapporto ne Il sospetto, Giulio Scarpati in Una breve vacanza e Mariangela D’Abbraccio in Andata al calvario. Ha realizzato il corto in animazione The Flying Hands ed è stato protagonista di puntata dell’episodio Pane per la seconda stagione della serie tv I bastardi di Pizzofalcone con la regia di Alessandro D’Alatri. Ha vinto il concorso per sceneggiature inedite Pescara Corto Script. È drammaturgo e regista teatrale nonché direttore artistico della compagnia Virus Teatrali. È formatore e docente in scuole e laboratori di teatro. È autore di Teatro (Homo Scrivens editore) e nel 2019 ha ottenuto il riconoscimento Honorary Fellowship dallo IAB - Institute of the Arts of Barcelona. È ideatore di format e rassegne: tra i tanti, I racconti che ci raccontano, Teatro alla deriva e Teatro deconfiscato. Ha scritto-adattato-diretto numerosi spettacoli: fra questi, Io so e ho le prove, liberamente tratto proprio dal caso editoriale di Vincenzo Imperatore, di cui è anche interprete principale; Tre. Le sorelle Prozorov dal dramma di Anton Cechov; Il bambino con la bicicletta rossa; Il giorno della laurea.

Tra i premi nazionali ricevuti per l’attività di palcoscenico va segnalato il Premio Enriquez nel 2008.

La Conversione

soggetto e regia di Giovanni Meola

una produzione VIRUS TEATRALI

con il contributo di Regione Campania e Film Commission Regione Campania

con Peppe De Vincentis e Vincenzo Imperatore

Uscita nelle sale e tour di proiezioni ufficiali:

domenica 27 novembre ore 20:30 Cinema Gelsomino - Afragola (NA), biglietto 3.50 euro

lunedì 28 novembre ore 21 Cinema Partenio - Avellino, biglietto 5 euro

Giovedì 1 dicembre ore 21 Cinema Vittoria - Napoli, biglietto 4 euro

Author: Redazione

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