Lunedì, 23 Dicembre 2024

Un Milione di italiani (non sono italiani), il doc di Maurizio Braucci

“Un Milione di Italiani (non sono italiani)” è tra i cortometraggi selezionati dalla giuria della XX edizione di Alice nella Città - rassegna collaterale e autonoma della Festa del Cinema di Roma (13 - 23 ottobre 2022) - nella sezione “cortometraggi eventi speciali”. Il documentario musicale verrà proiettato, in anteprima World Première, il 16 ottobre (ore 12.00) all’Auditorium di Via della Conciliazione.

Con la regia di Maurizio Braucci, che ne firma sceneggiatura e soggetto, il cortometraggio racconta in musica, attraverso la storia di due giovani artiste di talento nate e vissute a Napoli, ma non ancora “italiane” fino alla maggiore età, il tema politico abbastanza controverso e di grande attualità dello ius soli. Il titolo del corto nasce infatti dal dato statistico per cui circa un milione di giovani nati in Italia non hanno diritti fino al compimento del 18° anno di età (e a volte nemmeno dopo).

Il corto vuole essere una sorta di campagna di promozione a sostegno di una legge finalmente basata sul principio dello ius soli, per il quale chi nasce e cresce in Italia ha diritto alla cittadinanza italiana, indipendentemente dalla provenienza dei genitori.

Un documentario musicale sulla vita reale dei figli “italiani” di genitori stranieri, in cui le immagini e i suoni ci ricordano che la musica ha radici che vanno oltre i confini degli uomini e almeno nella buona musica qualsiasi forma di razzismo non ha spazio.

Un milione di italiani (non sono italiani) è prodotto da Arrevuoto – Teatro Cinema e Pedagogia e Dedalus - Officine Gomitoli, Associazioni che da anni si occupano di sociale a Napoli molto radicate sul territorio, in collaborazione con Parallelo 41.

Maurizio Braucci – regista del corto: “Quando mi hanno proposto di lavorare a un cortometraggio per promuovere il principio dello ius soli, ho iniziato a incontrare tanti giovani italiani di seconda generazione per farmi raccontare la loro condizione. In loro ho trovato talenti e intelligenze che mi sembrava riduttivo raccontare solo come quelli di giovani figli di stranieri, erano Persone. Quando ho scelto le due attrici, Sara e Fatima e le ho sentite cantare, ancora di più mi sono detto che era assurdo raccontarle perché erano di famiglia straniera. Così mi sono limitato a mettere in scena dei momenti della loro vita quotidiana, con le musiche di due canzoni che raccontassero l’assurdità di come funziona in Italia l’acquisizione del diritto di cittadinanza.

È nata così l’idea di far ri-arrangiare un classico della canzone napoletana, una canzone che Sara cantava spesso. ‘Era de maggio’ in napoletano, singalese e wolof è un inno alla fratellanza, ed è la prova che si può dire ‘core’ in tre lingue diverse ma il ‘cuore’ resta unico.

Questo corto è una sorta di lavoro politico e sociale con cui cercare di far riflettere su quanto la legge italiana attuale sulla cittadinanza sia superata e limitata e che resta in vigore solo perché si gioca sulle paure della gente verso il cambiamento e la diversità. Io e i miei amici siamo a favore della tradizione ma siamo contro i tradizionalisti e il nostro piccolo film lo racconta.”

Maurizio Braucci 

Maurizio Braucci nato nel 1966 a Napoli, nel quartiere Montesanto, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato nel 1999 il romanzo Il mare guasto (tradotto in Francia dalle Ed. Mètailié) nel 2004 i racconti Una barca di uomini perfetti tutti e due per le Edizioni E/O e nel 2010 il romanzo Per sé e per gli altri per Mondadori. L’infelicità italiana – vademecum su l’accoglienza, i migranti e noi (edizioni Monitor 2019). 

È coautore delle sceneggiature di film tra i quali: Gomorra (Matteo Garrone), Reality (Matteo Garrone), L’intervallo (Leonardo Di Costanzo), Anime nere (Francesco Munzi), Pasolini (Abel Ferrara), Bella e perduta (Pietro Marcello), Nato a Casal di Principe (Bruno Oliviero), La paranza dei bambini (Claudio Giovannesi), Le vele scarlatte (Pietro Marcello), Padre Pio (Abel Ferrara). Con “Gomorra” ha vinto i premi Grand Prix Cannes 2008, EFA 2008 e il Chicago International Film Festival 2008. Orso d’argento per la migliore sceneggiatura nel 2019 per “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi, ha vinto il David di Donatello per la migliore sceneggiatura con “Gomorra” nel 2009, “Anime nere” nel 2015 e “Martin Eden” nel 2020.

Da regista ha realizzato i seguenti corti: Stanza 52 – (2016, 13’) Regista e sceneggiatore (In concorso al festival di Venezia, sezione Orizzonti); Ragazzi da paura (2019, 8’) scritto dai detenuti del carcere minorile di Airola; Dura lex (2021, 11’) scritto dai detenuti del carcere minorile di Airola; Un milione di italiani (non sono italiani) (2022, 18’) scritto e diretto;

Promotore culturale, da anni opera nel sociale, realizzando progetti con gli adolescenti e le fasce più deboli in luoghi marginali come carceri e centri sociali. È direttore artistico del progetto di teatro cinema e pedagogia “Arrevuoto”.

Ha curato libri di reportage e inchieste, collabora con Radio Tre, con la rivista Gli Asini, il mensile Lo Straniero e con i quotidiani Il Mattino e La Repubblica.

Author: Redazione

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