Domenica, 22 Dicembre 2024

Il Napoli e ‘O cess (bianconero): parla Ciro, il direttore artistico dei vicoli

Napoli si prepara al delirio collettivo che attende tutti i napoletani domenica 30 aprile 2023.  Nella migliore delle ipotesi - qualora la Lazio perdesse contro l’Inter e il Napoli vincesse contro la Salernitana  - la squadra partenopea che domina il campionato sarebbe matematicamente vincitrice del terzo scudetto della sua storia.

La città è già da tempo “vestita a festa”, completamente tinta di azzurro eppure, in alcune strade e vicoli, c’è chi vuol dare un contributo speciale.

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E ciò che accade a vico Santa Maria Apparente, a due passi dal corso Vittorio Emanuele e da San Carlo  alle Mortelle, nel quartiere Chiaia. Qui gli addobbi non sono stati affissi a caso, ma c’è stato un vero e proprio studio a monte, con tanto di comitato scientifico e di direttore artistico.

Tre settimane sono state necessarie per disegnare lo schema che prevedeva una sequenza specifica di striscioni, alternati ad un intreccio di festoni bianco-azzurri e che vedeva esposta, come pezzo forte, una vera e propria “istallazione” artistica di memoria “Duchampiana”.

Il Napoli e O cess bianconero parla Ciro il direttore artistico dei vicoli 1

Ciro, direttore artistico del vicolo che di professione fa il trasportatore, vive in uno dei bassi che si aprono sulla piccola stradina. Ci racconta qual è l’idea su cui si basa il suo progetto espositivo.

Ciro, come mai è stato scelto lei in qualità di direttore artistico?

Diciamo che io di arte me ne intendo, soprattutto di arte contemporanea. Ho trasportato tante volte le opere d’arte quando si fanno le mostre nelle gallerie d’arte qui a Chiaia. Quindi diciamo che ho una certa competenza in materia.

Qual è l’idea sviluppata per l’allestimento?

Ho pensato di aprire l’esposizione con lo striscione “Vico Santa Maria apparente c’è” perché identifica il vicolo come unito nella passione per il Napoli. Mi piaceva l’idea che tutti ci sentissimo uniti nella gioia di festeggiare questo grande evento, come un’unica persona. Poi c’è la formazione completa del Napoli: per questa ho scelto dei poster quadrati piccoli, alternandoli con i festoni bianco-azzurri. C’è ovviamente un omaggio al grande Diego. E infine il pezzo forte: la nostra scultura.

In cosa consiste questo “pezzo forte”?

Parlando pulito, si tratta di un WC. Come diciamo noi a Napoli “’O cess”, che è una parola che rende meglio il significato della scultura. È un “omaggio” alla Juventus, squadra che si è “arrubbata” i meglio scudetti. Lo abbiamo dipinto infatti in bianco-nero e ci abbiamo miso ‘ncopp un cartello in cui si indica la strada da seguire a chi tifa Juve e si trova per caso nel vicolo. La strada da seguire ovviamente è “‘O cess”.

Molte strade e arredi urbani di Napoli sono stati dipinti totalmente in bianco azzurro. Come mai voi avete deciso di non farlo?

Secondo me non è giusto, anche perché è più bello mettere cose che si possono togliere o spostare. È più originale. E poi il nostro responsabile del “faundresìn” (fundraising, ndr.), “fratomo Giggino”, che ha fatto la colletta, non ha raccolto abbastanza soldi per la pittura.

Cosa significa per lei la vittoria del Napoli?

Significa realizzare un sogno. Significa toglierci dalla faccia gli schiaffi che abbiamo dovuto subire in tutti questi anni, non solo come squadra di calcio, ma proprio come città. Significa mostrare a tutto il mondo che “cuoncio cuoncio”, piano piano, a modo nostro, noi possiamo arrivare ovunque. Come dite voi “gente studiata”: è una metafora. Significa mostrare al mondo cosa vuol dire essere napoletano.

Author: nuovoeditore

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