Jorit: "La mia è militanza artistica, ho inteso dare un messaggio di pace"
“Le foto del bacio di Meloni con Biden o Netanyahu dovrebbe far discutere quantomeno più della mia con Putin. E invece la propaganda di guerra ci ha fatto credere che da una parte ci siano i buoni (Occidente) e dall’altra i cattivi (Russia, in futuro anche la Cina?)”.
Così lo street artist Jorit risponde alle polemiche suscitate dalle sue foto accanto a Vladimir Putin che hanno fatto il giro del mondo, con le sue dichiarazioni sul premier russo. A detta di Jorit l’arte prescinde dalle dinamiche politiche dirette al fine di diffondere un messaggio ben più alto: un messaggio di pace. “La recente visita in Russia è coerente rispetto al percorso di militanza artistica che porto avanti da anni e, come le precedenti, ambisce a diffondere un messaggio di pace”. E a tal fine auspica che i politici europei riaprano i contatti diplomatici con la Russia, al fine di fermare quanto prima la guerra. Un polverone investe lo street artist famosissimo in tutto il mondo per i suoi enormi volti rigati di rosso: a far discutere sono state, oltre alle fotografie, le sue dichiarazioni su quanto Putin sia vittima della “retorica occidentale” e che la decisione di incontrarlo era finalizzata a “dimostrare all’Italia che è umano come noi”.
La vicenda ha naturalmente messo in secondo piano le immagini del murale dedicato ad Ornella Muti realizzato a Sochi, motivo reale per cui l’artista napoletano ha presenziato, lo scorso mercoledì 6 marzo, al Festival della Gioventù russo. La contestazione nei confronti dello street artist si è ripercossa anche sulle sue produzioni. Una brutta sorpresa ha accolto gli studenti del liceo Buchner di Ischia che, giungendo a scuola, hanno trovato il murale di Jorit raffigurante la Santa Restituita – santa patrona dell’isola, raffigurata dall’artista nei panni di una donna nera adornata di kefiah – danneggiata.
La cultura russa patrimonio dell’umanità
Nessun artista degno di questo nome potrebbe ignorare il contributo dato, nella storia, dalla cultura Russa all’umanità. Jorit ne risente in fascino da sempre e non l’ha mai nascosto artisticamente: dal Dostoevskij ritratto sulla facciata del Righi a Fuorigrotta a Jurij Gagarin al Centro Direzionale. Anche in questi casi Jorit ha dovuto proteggere dal fraintendimento le sue opere – quella dedicata allo scrittore russo fu elogiata da Putin nel 2022 – con una dichiarazione affidata ai social: “Da un piccolo, ma grande, istituto di Napoli voglio lanciare un messaggio perché la cultura non sia mero nozionismo settoriale né piatta dialettica. – scrive su Facebook – Solo con la cultura si capiscono le cause delle guerre e si costruisce la PACE: la cultura è valore universale, per cui Dostoevskij è patrimonio dell’umanità”.
Trasversalità e onnipresenza. Da poco conclusa l’opera dedicata ai “tre dell’olimpo” partenopeo
Persone comuni nei panni di dei, dei nei panni di persone comuni: siamo tutti animali della specie umana, dice Jorit con la sua arte nel momento in cui segna le guance dei volti ritratti con le tre righe rosse. La grande opera del centro direzionale di Napoli dedicata agli dei dell’olimpo partenopeo Massimo Troisi, Pino Daniele e Diego Armando Maradona – i cui ultimi ritocchi risalgono agli inizi del 2024 – è oggi il murale più alto del mondo. “Si tratta di un murale gigantesco che ci è costato 6 mesi di lavoro ma lo considero il mio regalo a Napoli, la città in cui questi tre personaggi, vissuti nello stesso periodo storico, sono stati amici, perché Diego, Pino e Massimo lo erano” spiega Jorit alla redazione di Napoliclick.
Sul murale intitolato “Diego, Pino, Massimo” guarda: https://www.napoliclick.it/new-portal/napoliclick/il-click/jorit-il-murale-piu-alto-del-mondo-e-a-napoli