Sabato, 16 Novembre 2024

Vertenza Gesco, occupata Posta centrale: gli operatori sociali mandano una lettera a Mattarella

Stamattina un centinaio di operatori socio sanitari del consorzio Gesco ha manifestato pacificamente alle Poste Centrali di Napoli, in piazza Matteotti, per protestare contro i circa 300 licenziamenti che scatteranno dal 31 ottobre prossimo, per la decisione della Asl Napoli 1 Centro di rescindere anticipatamente il contratto con il consorzio di cooperative sociali. Già ieri i lavoratori avevano manifestato occupando il Maschio Angioino.

In questa occasione, gli operatori sociali di Gesco hanno voluto mandare una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviata con una raccomandata.

La lettera al Presidente della Repubblica

Illustrissimo Signor Presidente,

Siamo un gruppo di circa 300 operatori socio sanitari napoletani che questo mese, dopo trent’anni di lavoro accanto alle persone più fragili, saranno licenziati.
Il motivo è la decisione, improvvisa e, a nostro parere, illegittima, della Asl Napoli 1 Centro di rescindere il contratto di affidamento dei servizi socio sanitari alle cooperative sociali di cui siamo dipendenti, con circa un anno e mezzo di anticipo.
In un regime di welfare mix e di una collaborazione proficua tra il servizio pubblico e il terzo settore, questa decisione improvvisa della Asl, che non tiene in alcun conto della storia dell’assistenza a Napoli e, più in generale, nel nostro Paese, ci appare non solo ingiusta ma addirittura crudele.
Significa una repentina interruzione nel rapporto di assistenza per persone fragili, malate, con disabilità, anziane, detenute, e per i sofferenti psichici. Parliamo di centinaia di persone e delle loro famiglie e, dall’altro lato, di centinaia di lavoratori che hanno scelto, come vocazione di vita, il servizio socio assistenziale.
Lo ribadiamo, interrompere il contratto con oltre un anno di anticipo pesa drammaticamente su di noi, circa 300 lavoratori, che siamo costretti a lasciare il lavoro dopo moltissimi anni di impegno e sacrificio a favore degli utenti e pazienti della Azienda Sanitaria. Un patrimonio di conoscenze ed esperienze che, espulso di punto in bianco dal sistema dei servizi socio-sanitari, lascerà un vuoto che vanifica l’efficacia stessa dei servizi.
Le cooperative non riescono, nei tempi e nelle modalità indotte dal recesso anticipato unilaterale, a trovare soluzioni alternative per ricollocare il personale interessato.
Le procedure di licenziamento, ingenti perdite anticipate di fatturato, la brusca incidenza sulle dinamiche finanziarie delle imprese interessate, i rischi collegati alle possibili ripercussioni sui rapporti con il sistema bancario, mettono seriamente a rischio la continuità aziendale delle cooperative coinvolte e dello stesso consorzio Gesco.
Sono a rischio una storia, un patrimonio di esperienze, la possibilità di costruire e rafforzare il sistema di welfare pubblico con iniziative, progettualità ed interventi che estendono (come l’hanno estesa negli ultimi 30 anni in questa città) l’efficacia dei servizi alle persone fragili e migliorano le condizioni di benessere delle comunità locali.
Gesco oggi rappresenta un sistema di imprese sociali che dà lavoro ad oltre 1.000 donne e uomini, professionisti ed esperti di lavoro sociale, il cui apporto non può essere lasciato andare senza aver esperito ogni tentativo per evitarlo.
Auspichiamo che si possa ripristinare la legalità, riportando il contratto in essere alla scadenza naturale e, al contempo si possa avviare un confronto serrato con la città, a cui Gesco nei giorni scorsi ha lanciato un accorato appello, per continuare a sostenere che il Welfare non è un lusso!
Per questo Le scriviamo, per chiedere il Suo autorevole ed urgente intervento, affinché questa vertenza possa avviarsi ad una positiva risoluzione, e la città di Napoli, già troppo ferita da fame di lavoro e di servizi, non debba subire un’altra pesante ed ingiusta sventura.

Gli Operatori sociali di Gesco

Author: Redazione

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