Il fiore delle illusioni: Sud e identità nell’ultimo libro di Catozzella
Nel suo ultimo romanzo Giuseppe Catozzella torna a raccontare il Sud, quello più viscerale e autentico, quello di cui ci si innamora, quello da cui si scappa.
Edito da Feltrinelli, "Il fiore delle illusioni" è un romanzo di formazione che percorre la speranza, i sogni e la ricerca di identità in un mondo complesso, doloroso e a volte ostile.
Francesco - il protagonista del libro - cresce nella periferia di Milano, tra palazzoni di cemento e razzismo terrone; figlio di meridionali sogna di diventare uno scrittore.
Ogni estate Francesco torna in Basilicata a Monte Aspro, in quella che lui sente la sua terra dove abitano i nonni, gli zii e soprattutto Luciano, suo cugino poco più grande di lui.
Il rapporto con suo cugino con cui va ai campi, lavora la terra, beve birra è il centro di questa storia che rivela i due volti dell’emigrazione, che racconta il nostro Paese negli ultimi anni del Novecento.
Un racconto dicotomico, pieno di contrasti: l’estate tra i calanchi della Lucania che si contrappone all’inverno della periferia meneghina; c’è chi ostinatamente emigra e chi altrettanto ostinatamente resta, la velocità della città che si arrende alla lentezza del paese, i sogni dei giovani che si dissolvono nelle frustrazioni degli adulti, la morte che si svela per portare la vita.
"Il fiore delle illusioni" è un libro che sa di lotta, di fragilità, di amicizia, di ambizioni, di radici.
Attraverso una narrazione incisiva e dei personaggi ben delineati, Catozzella è capace di toccare profondamente le emozioni del lettore conducendolo in un viaggio che da Milano arriva a Bari, poi a Matera e finalmente a Monte Aspro; per poi ripartire con il primo aereo direzione Australia.
La vita del protagonista si intreccia intimamente con il percorso dello scrittore: Catozzella – come Francesco – ha vissuto in Australia, entrambi hanno lavorato come editor, sono milanesi e coetanei.
Catozzella dopo E Tu Splendi (Feltrinelli 2018, 224 pagine) torna in Basilicata e dimostra ancora una volta di essere un narratore di talento che trasforma la storia di una famiglia in un brillante romanzo sociale.
La storia di Francesco e di Luciano diventano un simbolo di resistenza, di ricerca d’identità, di emancipazione.
Di tutto il dolore che c’è dentro ogni vita e di tutta la vita che c’è dentro ogni dolore.
L’autore
Giuseppe Catozzella ha pubblicato il libro in versi La scimmia scrive e i romanzi Espianti (Transeuropa, 2008), Alveare (Rizzoli, 2011; Feltrinelli, 2014), da cui sono stati tratti molti spettacoli teatrali e a cui è liberamente ispirato il film L’assalto, Non dirmi che hai paura (Feltrinelli, 2014; vincitore del premio Strega Giovani 2014; finalista al premio Strega 2014 e all’IMPAC Dublin Literary Award; vincitore del premio Carlo Levi 2015), tradotto in tutto il mondo e da cui è stato tratto il film omonimo, uno spettacolo teatrale-musicale con le musiche di Peter Gabriel e una suite per orchestra diretta dal Maestro Riccardo Muti, Il grande futuro (Feltrinelli, 2016; vincitore del premio Giordano Bruno), E tu splendi (Feltrinelli, 2018; vincitore del premio De Lorenzo e del premio Albatros Città di Palestrina) e, per Mondadori, Italiana (2021; vincitore del Prix Littératures Européennes 2023 e del Premio internazionale Alessandro Manzoni; miglior romanzo italiano del 2021 per i lettori di “Robinson-la Repubblica”; finalista al Prix Le Parisien 2023), che diventerà presto una serie tv. In seguito alla pubblicazione di Non dirmi che hai paura, Giuseppe Catozzella è stato nominato dall’Onu Goodwill Ambassador Unhcr.