Domenica, 22 Dicembre 2024

Mann, che storia: il racconto di Paolo Giulierini

Un racconto denso, fatto di percorsi, progetti e visioni del (e sul) Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il volume "Mann, che storia" (Guida Editore) curato dal suo direttore, Paolo Giulierini, raccoglie anche i contributi di tanti, tra intellettuali e artisti, che descrivono questo luogo simbolo di cultura a Napoli a loro modo.

Ecco chi ritroviamo alla fine del libro: Alberto Angela, Sara Bilotti, Maurizio Braucci, Luciano Canfora, Benedetta Craveri, Ippolita di Majo, Giuseppe Miale di Mauro, Mimmo Jodice, Marisa Laurito, Matteo Lorito, Elisabetta Moro, Marino Niola, Camila Raznovich e Mario Tozzi. La copertina del libro è una fotografia di Mimmo Jodice; l'apparato di immagini è di Riccardo Siano e dell'Archivio fotografico del Mann.

"Mann, che storia" sarà presentato lunedì 28 marzo alle ore 17, presso l’Auditorium del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il volume, che fa parte della collana "Novanta-Venti" de "La Repubblica Napoli", verrà distribuito gratuitamente in edicola giovedì 31 marzo come supplemento al giornale.

Ingresso con Green pass rafforzato.

Il libro

Nel libro dopo il messaggio di apertura del ministro della Cultura, Dario Franceschini, la prefazione di Maurizio Molinari (Direttore de "La Repubblica") e l'introduzione di Ottavio Ragone (Responsabile della redazione napoletana de "La Repubblica"), Paolo Giulierini descrive il Museo che cambia, tra i la valorizzazione delle collezioni più celebri, i progetti di riallestimento delle sezioni e le iniziative di promozione del territorio.

Nel testo, presenti anche focus di approfondimento a cura di Antonella Carlo (Responsabile Ufficio Comunicazione Mann), Antonio Ferrara e Paolo De Luca (giornalisti de "La Repubblica Napoli").

Il racconto di Giulierini si articola lungo tre sentieri tematici: il Museo come custode di uno straordinario patrimonio archeologico, che si riflette non soltanto nelle celebri sezioni museali (dalla statuaria Farnese alla sezione Egizia, dai mosaici agli affreschi, dalla Collezione Magna Grecia alla Preistoria), ma anche nei nuovi allestimenti che saranno presto restituiti alla fruizione del pubblico (Campania romana, Sezione tecnologica, Antichità orientali, sezione del Mediterraneo); i progetti del Museo, con focus sulle strategie di promozione digitale dopo l'emergenza Covid; il quartiere della cultura, in cui l'Archeologico è centro simbolico di una rete virtuosa per promuovere il territorio. 

Author: Redazione

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