Lunedì, 23 Dicembre 2024

Canzone napoletana, flamenco e fado insieme a Galleria Toledo

Le tre sorelle del Mediterraneo si ritrovano il 26 aprile su un palcoscenico napoletano per salutare il festival “SEA and YOU” ideato dall’associazione Napulitanata, che per sei mesi ha generato incontri, simbiosi musicali, viaggi e conoscenze inedite. A partire dal novembre 2023, i suoni antichi e recenti di Italia, Spagna e Portogallo hanno trovato una convivenza di onde magnetiche ispirandosi alle vibranti parole della canzone “’O mare e tu” del cantautore/musicista Enzo Gragnaniello, che nel concerto-epilogo dell’evento internazionale sarà ospite speciale per eseguire una versione solista di questa mirabile poesia in musica nata a fine anni Novanta per Andrea Bocelli e la lusitana Dulce Pontes. A condurre la serata, lo showman Gianni Simioli, vulcanicamente innamorato del patrimonio canoro di Napoli.

“SEA and YOU” ha debuttato in autunno a Granada, ha avuto una seconda tappa invernale a Porto e a primavera vivrà il ciak finale nel golfo di Napoli. Appuntamento venerdì 26 aprile per uno spettacolo a ingresso libero – già abbondano le prenotazioni – che riunirà in scena tre linguaggi di pura appartenenza. Per abbeverarsi ancora una volta alle fonti delle serenate e delle canzoni di giacca, delle tammurriate e delle canzoni umoristiche. Mescolando il ritmo e la melodia alla coreutica e rendendo cristalline quelle relazioni creative con la saudade e con il duende. La canzone napoletana d’arte, il flamenco, il fado. Un solo, generoso, orizzonte espressivo.

“Organizzato da Napulitanata con Caja Granada Fundacíon e Ideal Fado, grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea, e con il patrocinio morale di Regione Campania, Comune di Napoli, Napoli – Città della Musica e Comune di Maia (Porto), “Sea and You” è un festival itinerante e interculturale che incoraggia la mobilità degli artisti”, racconta il manager/musicista Mimmo Matania, presidente e cofondatore di Napulitanata. “Siamo orgogliosi di riportare questa avventura nella casa in cui è nata, nella sala sotto ai portici della Galleria Principe di Napoli in cui agisce Napulitanata dal 2017. Unico spazio stabile dedicato alla canzone napoletana d’arte nella nostra città. Napulitanata abbraccia il fado degli artisti di Ideal Clube di Porto e il flamenco del collettivo di Jihan, grazie alla partnership di Caja Granada Fundacion. Quest’ultima tappa porta a compimento un meraviglioso percorso corale e internazionale. L’auspicio è che possa diventare l’ennesimo punto di partenza perché abbiamo gettato le basi per qualcosa che prima non è mai esistito e, per Napoli, può rappresentare un punto di riferimento nella cultura della musica mediterranea. È un orgoglio e una gioia essere portavoce di questa famiglia sonora. Il nostro set sarà un excursus cronologico|emozionale che inizia da “Luna Nova” di Salvatore Di Giacomo, di cui ricorrono i 90 anni dalla morte. Proprio una sua canzone dà nome al nostro ensemble/progetto. Quindi i brani sospesi tra le due guerre mondiali, fino agli anni Cinquanta di “Luna rossa”. Ancora, il maestro Renato Carosone, affidato al nostro pianista-solista Pasquale Cirillo. Infine il totem “‘O sole mio”, tra presente e passato. Questa canzone-monumento viene proposta sempre per ultima perché è il climax del feeling che si è creato tra noi e il pubblico di tutto il mondo”.

A Galleria Toledo, la sorpresa doc. Sul palco arriverà anche Enzo Gragnaniello, a raccontare quanto le differenti generazioni possano realizzare una dinamica intesa. “In fase progettuale – sostiene Mimmo Matania – la partecipazione di Gragnaniello era un desiderio profondo. Accoglierlo sul palco testimonia la credibilità del nostro giovanissimo festival di portata europea. La sua fratellanza musicale conferma l’umanità e la generosità di questo poeta”.

La formazione di Napulitana nel live di Galleria Toledo include Manuela Renno, Alessandro Colmaier, Emanuela De Rosa e Pasquale Pirolli (canto), Giuseppe Arena (contrabbasso), Donata Greco (sax e flauto), Pasquale Cirillo (pianoforte) e Mimmo Matania (fisarmonica), Fabio Esposito (percussioni).  Del concerto di Napoli sarà registrato un cd che scatta una foto on the road dell’affascinante viaggio nel suono, tra appocundria, duende e saudade euromediterranea.

Piccolo jukebox ritmico e emotivo del festival “Sea and You” che renderà esplosiva e festosa la relazione che in molti decenni la canzone napoletana è riuscita a stabilire con il fado e il flamenco.

Già negli anni ’70 furono Roberto Murolo e Amália Rodrigues a trovare l’intesa sui classici “Anema e core” e “Dicintencello vuje”. La stessa stella lusitana – non va trascurato – da solista ha interpretato mirabilmente pure “La tarantella” di Francesco Florimo e Achille De Lauzieres (1845).

Enzo Avitabile, con i figli del flamenco Enrique e Soleà Moriente in “Elì Elì”, nell’album “Black Tarantella”, ha ricevuto alloggio nel girone andaluso.

Ancora, gli Avion Travel e Misia nel remake con silhouette fado di “Era de maggio”, per la colonna sonora del docufilm “Passione”, diretto da John Turturro. Sulla medesima canzone, in almanacco resta l’incontro di Teresa Salgueiro con il Solis String Quartet.

Poi ci pensa Pino Daniele con le sue pizzicate flamenco a comporre “’A speranza è sempe sola” o la suadente “Viento ‘e terra”. È ancora Pino, come dimenticarlo, a cesellare il manifesto del concetto-madre “Appocundria” – così prossima alla saudade – salmodiato nel cult del 1980 “Nero a metà”.

Quasi come lui hanno illuminato questo stato d’animo gli Almamegretta nell’hit elettronico “Fa’ ‘ammore cu’ mme”, i Foja nel singolo “’A malia”, LIBERATO in “Gaiola portafortuna” e “Guagliò”, Tropico in “Che mm’hê lassato a ffà”.

Femminilità e sensualità “Flamenco” è quella della giovane Donix, altra onda del golfo napoletano.

E poi “Zingaro”, ritratto del gitano Camaron de la Isla nel cante jondo tellurico di Eduardo De Crescenzo. Costantemente, ogni volta in dialogo, canzone napoletana, fado e flamenco.

Sul podio, va da sé, c’è proprio “’O mare e tu” composta da Enzo Gragnaniello per le voci complici di Andrea Bocelli e Dulce Pontes.

È per questa sintonia che in ognuna delle esibizioni a Granada, a Porto e a Napoli, il concerto viene suddiviso in tre parti, ciascuna dedicata alle tre musiche protagoniste. Infine, c’è l’intreccio reale tra la canzone napoletana, il flamenco e il fado suonando ‘O mare e tu di Enzo Gragnaniello, che nella sua genesi abbraccia già lingua napoletana e lingua portoghese.

Napulitanata nasce nel 2015 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio musicale napoletano. In particolare, la canzone napoletana classica. Nello stesso anno vince il bando del Comune di Napoli per ottenere uno spazio a titolo oneroso nel complesso monumentale della Galleria Principe di Napoli. La sala (un ex deposito di rottami di taxi), in piazza Museo Nazionale n.10/11, è stata ristrutturata con una azione interamente autofinanziata dall’associazione omonima Napulitanata ed è stata trasformata in un hub culturale esclusivamente dedicato alla canzone napoletana.

Da sette anni si svolgono periodicamente concerti, mostre e attività di formazione.

Author: Redazione

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