Domenica, 22 Dicembre 2024

Vespri siciliani: l’impegno civile al San Carlo

È una celebrazione laica alla memoria delle vittime della Mafia la rivisitazione che Emma Dante fa de “I Vespri siciliani” di Giuseppe Verdi al Fealtro di San Carlo (ultima replica sabato 3 febbraio).

Tra effetti scenici e cromaticità cui ci ha ormai abituato il Massimo napoletano con le regie moderne delle opere, marcano un segno indelebile nella memoria i gonfaloni della processione della Madonna dell’Arco con impressi i volti di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Peppino Impasato, Libero Grassi e tanti altri che fanno parte della memoria dolorosa del nostro Paese. Ma il dramma in cinque atti con la regia di Emma Dante può godere anche di un cast di alto livello, con Mattia Olivieri (Guido di Monforte), Gabriele Sagona (Il Sire di Bethune), Alessandro Spina (il Conte Vaudemont), Piero Pretti (Arrigo), Alex Esposito (Giovanni da Procida), Maria Agresta (la Duchessa Elena), Carlotta Vichi (Ninetta), Antonio Garès (Tebaldo), Lorenzo Mazzucchelli (Roberto), Francesco Pittari (Danieli), Raffaele Feo (Manfredo). Il Direttore d’orchestra è Henrik Nanasi mentre a dirigere il Coro è  il neo-direttore Fabrizio Cassi. Tre ore in cui Emma Dante “usa” Verdi per raccontare la scelta tra la coscienza e il cuore,  così forte in un’epoca dai valori labili come la nostra. L’oppressore cui si ribella il popolo siciliano diventa la mafia, rappresentata da attori in tuta, armati di pistole e con una gestualità violenta che viene ipertrofizzata sullo sfondo di una Sicilia stereotipata e immobile. Il confronto tra la dimensione pubblica e le scelte private resta il cuore dell’opera e le vittime di mafia portate come stemma di un fallimento dello Stato e della coesione sociale, stridono nel contrasto con i pupi, le ceramiche di Caltagirone e le tracce di una Sicilia in pace e senza turbamenti. Molti applausi per Maria Agresta, Mattia Olivieri e Piero Pretti, apprezzabili anche i fuori scena dei mimi nei panni dei pupi e le incursioni di danzatori e acrobati. Il teatro è impegno civile, ed Emma Dante lo rende benissimo.

Ida Palisi
Author: Ida Palisi
Giornalista professionista, esperta di comunicazione sociale, dirige l’Ufficio Comunicazione Gesco. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno per le pagine della Cultura.

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