Venerdì, 20 Settembre 2024

L’autonomia differenziata c’è già nella sanità

Per una visita ortopedica ed esami strumentali con la sanità pubblica la data più vicina a Napoli è dicembre, dopo di che si passa direttamente al 2025 arrivando fino ad aprile.

L’immagine che accompagna l’articolo è una mail giratami da un amico che risale a quasi un mese fa, quindi se provate ora è molto probabile che a dicembre non ci sia più nessuna disponibilità

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Un altro amico mi ha appena raccontato che sta invece provando a prenotare una visita dal dermatologo e, a meno che non voglia andare a Ischia o a Capri, a Napoli e provincia limitrofa se ne parla a novembre ma anche in questo caso altre opzioni sono nel 2025. Ovviamente, lui a Ischia o a Capri preferirebbe andarsi a fare una giornata di mare dovendo pagare anche il traghetto o l’aliscafo.

Va un po’ meglio in comuni più lontani o in altre province della Campania, ma bisogna sempre arrivarci. Sono storie che stupiscono solo chi ha la fortuna di non dover ricorrere alla sanità pubblica, ma chi ne ha bisogno che fa? O prova a smuovere la cerchia delle amicizie, quella strada ingiusta e un po’ umiliante dove un diritto diventa favore, o paga e va da un privato, oppure rinuncia. Ci sono casi in cui però non puoi rinunciare e ci sono anche esami specialistici per i quali bisogna aspettare uno o due anni. Sono storie che raccontano la realtà meglio delle classifiche, che spesso vengono lette distrattamente o evitate come la peste perché noiose, come se non ci riguardassero. Invece le classifiche sono costituite dall’insieme di questi singoli casi, anche quelle che fotografano un paio d’anni di aspettativa di vita in meno al sud rispetto al nord.

Le classifiche mostrano anche, in un ambito come quello della sanità che è già regionalizzato, cosa ci dobbiamo aspettare dall’autonomia differenziata, se non riusciremo a fermarla. In Italia si spende poco per la sanità rispetto ad altri grandi paesi europei. Il decreto sulle liste d’attesa del governo Meloni è fuffa senza soldi, serviva alla propaganda elettorale per le europee e non cambierà di una virgola la situazione.

In questo scenario con pochi soldi perché alla destra interessa favorire di fatto i suoi grandi elettori della sanità privata, ci sono poi criteri surreali di suddivisione che tengono conto dell’età e non della povertà. In pratica, una regione ricca con abitanti anziani riceve più soldi della Campania che ha condizioni economiche sfavorevoli ma una popolazione più giovane. È un altro paradosso del “diritto” alla salute in salsa regionale.

Sergio D'Angelo
Author: Sergio D'Angelo
Napoletano, tra i massimi esperti di politiche sociali, terzo settore e finanza etica in Italia. A lui si devono numerose battaglie per il lavoro, l’istruzione, le pari opportunità, la sanità, il welfare. Fondatore e presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, è stato assessore comunale al welfare e commissario straordinario dell’ABC, azienda speciale per la gestione dell’acqua pubblica del Comune di Napoli. Nell’ottobre 2021 è stato eletto in consiglio comunale come capolista di Napoli Solidale. È giornalista pubblicista e opinionista del Corriere del Mezzogiorno.

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