Nel bel mezzo della controra o mentre state correndo per prendere il tram che è chiaramente in ritardo squilla il cellulare.
Società
«Sono Lucrezia, l’altro giorno in pausa pranzo bevevo una bibita in lattina, il mio responsabile mi ha detto “sei brava con la cannuccia!” E ha riso. Tutti al tavolo hanno riso. Io però non ho riso, non sapevo cosa dire, avrei voluto metterlo al suo posto ma ho avuto paura di essere considerata “esagerata”. In fondo era solo una battuta. Però la lattina non la prendo più…»
"Il Pride è una carnevalata”, “Ma mica esiste l’Eteropride” o ancora “Ma a cosa serve nel 2022” e “Ho tanti amici gay che sono contrari al Pride”: queste sono molte delle frasi che si dicono quando si parla di Pride, la marcia che celebra l'accettazione sociale e l'auto-accettazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, asessuali, non-binarie e queer, dei relativi diritti civili e legali e più in generale l'orgoglio gay.
Si chiama Elisa Esposito e nonostante il cognome tipicamente napoletano è milanese, ma milanese assai.
Si chiama esame di Stato o per essere più precisi “esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2021/2022” ma per tutti è - e sarà per sempre - la Maturità.