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Disarmare Napoli. Togliere armi ai minori a rischio e ai criminali, ma anche rispondere a chi pensa di risolvere le emergenze solo con la repressione. È questo l’obiettivo del “Comitato anticamorra per la legalità” che viene ufficialmente presentato mercoledì 8 novembre 2023 alle 10 alla fondazione Premio Napoli, con lo slogan “Disarmiamo Napoli” che è il naturale corollario dell’iniziativa.
L’idea nasce da un manifesto scritto dall’ex senatore e giornalista Sandro Ruotolo insieme al medico Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra che partecipano all’incontro con Maurizio de Giovanni, presidente di Campania legge – Fondazione Premio Napoli, lo studioso Isaia Sales. Dopo aver redatto il manifesto lo hanno lanciato e nel giro di poche ore è stato sottoscritto da centinaia di persone e realtà tra cui rappresentanti del mondo del lavoro, dell’arte, della politica, della società civile e del mondo delle associazioni: dagli operai dell’ex Whirpool all’Unione industriali di Napoli, dall'associazione Maestri di strada Onlus alla Casa del popolo di Ponticelli, dal vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia a Roberto Fico, già presidente della Camera, a esponenti di altri partiti (in allegato i firmatari con la lettera di adesione dell’Unione Industriali di Napoli).
“Coordinarsi nel comitato anticamorra per la legalità è la sfida che vogliamo lanciare a quanti sono impegnati nelle associazioni, nella società civile, nella buona politica per liberare l’area metropolitana di Napoli dal malaffare e dalla camorra. Convinti che da sola la repressione non basta c’è bisogno per Napoli di un vero e proprio piano Marshall. Investimenti per sconfiggere povertà educativa e culturale, creare occasioni di lavoro e sostenere le misure a contrasto della povertà” scrivono gli ideatori. Che intendono, con la nascita del comitato, promuovere azioni concrete di contrasto alla criminalità ma anche l’organizzazione di iniziative pubbliche di confronto e di raccolta di idee, eventi culturali di sensibilizzazione e tutto ciò che può servire alla causa del ripristino della legalità. Già in occasione della presentazione del comitato sarà lanciata la prima iniziativa di questa “chiamata al disarmo”; a breve parte una pagina Facebook, “Comitato anticamorra per la legalità - Disarmiamo Napoli”, che informerà il pubblico su ogni azione promossa dal sodalizio. Il comitato annuncia poi l’adesione a “Liberi di scegliere”, il programma che tutela minori e donne che si allontanano dalle organizzazioni criminali. “Nessun bambino nasce mafioso” scrivono ancora i redattori del manifesto. “Ma se non gli si offre una possibilità non potrà che diventarlo, se nasce in una famiglia mafiosa”.
L’adesione spontanea, coinvolta e trasversale di tante figure della Napoli migliore, quella che può sostenere battaglie simili, conforta la sensazione che l’idea sia giusta: oltre ai già citati hanno firmato Maurizio de Giovanni, scrittore e presidente di Campania legge – Fondazione Premio Napoli, Marisa Laurito, lo studioso Isaia Sales, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e di LegAmbiente, Mariano Di Palma, referente di Libera Campania, e la Rsu al completo della Fincantieri di Castellammare di Stabia, il deputato Roberto Speranza e Gaetano Quagliariello, presidente della fondazione Magna Carta, poi tanti artisti come Massimiliano e Gianfranco Gallo, Lello Esposito, Alex Daniele, Enzo Gragnaniello, Fausta Vetere e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Patrizio Trampetti, Dario Sansone, Marco Zurzolo, Jenna’ Romano, Eugenio Bennato e tanti, tanti altri nomi della città civile. Tutti convinti che “ci sono interi territori diventati terre di nessuno, dove le popolazioni sono private dei loro diritti costituzionali. Non si può più restare affacciati alla finestra ad aspettare. Non si può più assistere rassegnati. Ci sono troppe armi che sparano sui nostri territori. Dobbiamo disarmare Napoli”.
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