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Trecentododici storie di riscatto, trecentododici firme simbolo di rinascita. Sono quelle degli operai della ex Whirlpool di Napoli che, con la penna tra le mani, hanno finalmente messo nero su bianco il loro futuro. Un contratto di assunzione con la Italian Green Factory del Gruppo Tea Tek, azienda specializzata nel settore delle energie rinnovabili, alle stesse condizioni economiche di quello sottoscritto con la multinazionale che nello stabilimento di via Argine produceva elettrodomestici.
«Sono stati quattro anni e mezzo – racconta Vincenzo Accurso, delegato della Uilm – di una lunga lotta fatta di sofferenze, paure e delusioni, ma soprattutto di grande forza d’animo e solidarietà. La chiave è stata quella di restare uniti per contrapporci a una decisione ingiusta: a quella “x” rossa messa dalla multinazionale su un sito altamente produttivo, noi abbiamo risposto con una spunta verde che rappresenta i valori, il sacrosanto diritto al lavoro».
Una vertenza avviata all’indomani dell’atto che decretava la chiusura del sito di via Argine, il 31 maggio 2019, nonostante il mercato non fosse in crisi. Una battaglia fatta di manifestazioni in piazza, con lo slogan “Napoli non molla”, e di incontri istituzionali che ha coinvolto non solo i lavoratori e le loro famiglie, ma anche i sindacati e la società civile.
La svolta, ad aprile scorso, quando il commissario straordinario del governo per la Zes Campania, Giosy Romano, ha comunicato che si era conclusa la procedura per il trasferimento dello stabilimento di via Argine a Tea Tek Group spa, azienda di Acerra, attiva nel settore delle energie alternative, che si era aggiudicata il bando per la reindustrializzazione dello storico sito.
Una bella notizia per 312 lavoratori che hanno iniziato a vedere un futuro che sembrava essere stato cancellato, un futuro che è ripartito ieri con la firma del contratto.
«Dopo la firma – spiega Accurso - dobbiamo aspettare ancora alcuni tavoli al Mimit. Il 31 gennaio 2024 sarà chiuso l’accordo quadro e per ora stiamo lavorando a un accordo di programma che prevede vari passaggi: la cassa integrazione, la formazione, la ripresa della prima parte dei lavoratori alla produzione, fino al ritorno completo dopo aver ricostruito il sito. Saranno impiegati circa due anni, perché sarà tutto raso al suolo e sarà realizzata una fabbrica green 5.0. Bisogna pazientare ancora un po’. Ma mentre prima nascondevamo nei nostri sorrisi le sofferenze e l’amarezza di quello che stavamo vivendo, oggi possiamo sorridere liberamente e guardare i nostri figli aspirando a un futuro migliore per tutti»
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