Nell’ambito della Festa della Musica, in programma il 21 giugno, l’Associazione Amici degli Archivi onlus inaugura nella chiesa di San Bartolomeo a Napoli (via San Bartolomeo 19) la mostra documentaria, bibliografica ed iconografica “Musica in viaggio dal fonografo allo streaming” a cura di Mariarosaria Cozzolino e Flavia Baldi con materiali conservati dall’Associazione Amici degli Archivi Onlus tra documenti, canzoni, carte da musica, dischi, e soprattutto i supporti che hanno permesso alla musica di arrivare fino a noi, proprio come un viaggio (ingresso grauito).
Arte
Si intitola “Vacant” ed è l’installazione sonora dell’artista Danilo Correale, concepita per gli spazi della Chiesa di San Severo al Pendino. L’opera, che propone al fruitore una caleidoscopica analisi dell’applauso, sarà inaugurata mercoledì 19 giugno 2024 alle 18.30, aprendo così il programma 2024 di arte contemporanea del Comune di Napoli. Curata da Vasco Forconi, potrà essere visitata dal 20 giugno al 6 luglio 2024.
Una mostra digitale che, ospitata nello spazio museale per l’occasione completamente riconfigurato, esplora il cinema di Truffaut e il mondo femminile che ne attraversa tutta l’opera. La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà in cartellone fino al 10 agosto, solo in orario serale.
Giovedì 13 giugno, alle ore 18, al Pio Monte della Misericordia inaugura la mostra della VII edizione di “Sette opere per la Misericordia”. Sette artisti internazionali, Beatrice Caracciolo, Edgar Honetschläger, Andrew Huston, Mariko Mori, Carsten Nicolai, Serena Scapagnini e Juergen Teller, che hanno donato la loro opera per l’iniziativa, entreranno a far parte della collezione di arte contemporanea dell’istituzione secolare di via dei Tribunali.
Scatti in bianco e nero in cui l’elemento acqua si combina con atmosfere, fragranze e suoni, che creano un'esperienza ricca di suggestioni in mostra in un giardino segreto di Napoli. Mercoledì 19 giugno alle 18:30 nel giardino Balè en plein air (Via, Ferdinando Russo, 2c) s’inaugura la personale “Sinestesie d’acqua tra cielo e terra” della fotografa Federica Gioffredi, curata dalla storica dell’arte Bianca Stranieri. Le foto sono appese agli alberi, per un’immersione nell’arte e nella natura.
«Nell’acqua dei laghi d’Annecy in Francia, nell’Alta Savoia, e d’Averno nei Campi Flegrei - racconta Gioffredi - immortalo il crogiolo della loro fusione, che evoca e invoca l’intima dicotomia umana, figlia della natura: bene e male, paradiso e inferno, vita e morte, presente e passato, bianco e nero. E in un momento delicato come questo ho scelto di puntare l’obiettivo sui Campi Flegrei. L'attenzione per questo territorio deve essere costante e non episodica, per l’arte, la bellezza, la storia che racconta. In questo viaggio ho scelto l’acqua».
E i viaggi sono la vera sostanza della sua ricerca, fonte prolifica di materiale fotografico. Ma rispetto al passato qualcosa è cambiato: nell’era digitale in cui è avvenuta la rivoluzione copernicana della fotografia, che da pratica per raccontare il mondo è diventata pratica per raccontare se stessi e semmai il proprio di mondo, si è avuto un capovolgimento della prospettiva, nel quale l’artista napoletana tenta di rendere compatibile un universo sfuggente e affascinante con il suo originalissimo modo di guardare le cose: fotografare gli elementi non come li vede, ma come li sente. Gioffredi mette a nudo visioni ed emozioni contrastanti senza pudore filtrante, infondendo la piena coscienza e a un tempo l’incoscienza di un sé che, come l’acqua, ha nella sua apparente fragilità la vera forza del tempo.
«Un’immensa fonte di ispirazione, di introspezione e di forza per Federica, è da sempre la natura - spiega Stranieri - stavolta viaggiamo oltralpe, sulle sponde dello splendido lago di Annecy, dove le “Lac blue” dipinto da Cezanne nel 1896, abbandona i colori per trasformarsi nelle iridescenze del bianco sul nero. Piccole figure completamente assorbite nei paesaggi senza tempo, il senso panico dell’uomo fuso alla natura con i suoi cinque sensi, questo e molto altro evocano “Inverso”, “Sospesi nel tempo”, “Riflessioni” e “A filo d’acqua”, una tetralogia scelta da Sinestesie d’Acqua, opera che, ancora una volta, seppur in chiave intima e soffusa, si presenta come un masterpiece della Gioffredi».
Sensibile e simpatica nel privato, precisa e dettagliata sul lavoro, in ogni suo scatto ci mette tutta se stessa, vi traspone la sua passione per la vita, per il mondo che la circonda, per cui la foto non è la cattura di un attimo irripetibile, come per Bresson, ma un pezzo di una storia da raccontare; da ciò si evince perché la sua sia una fotografia così potente, evocativa, delicata ma allo stesso tempo profonda e pregna di significato. Il suo metodo è semplice ed essenziale: luce naturale, attrezzatura indispensabile, equilibrio fra natura e uomo, bianco e nero come essenza e come struttura basilare della foto. La fotografia diventa il modo per andare contro la decadenza e imprimere bellezza in modo indelebile. Lo spazio è catturato in una prospettiva desueta, espressione dell’inconscio, che sfugge al tempo.
Mostra fotografica
“Sinestesie d’aqua, tra cielo e terra”
di Federica Gioffredi
a cura di Bianca Stranieti
Luogo: giardino “Balè en plein air”
Città: Napoli
Dal 19 giugno fino al 30 luglio
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19
Sabato dalle 10 alle 13
Info e prenotazioni: 345 233 4585
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