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I nove finalisti del Premio Napoli e il progetto “Scrittori per la Costituzione” al Campania Libri Festival. Un doppio appuntamento per Campania legge – Fondazione Premio Napoli in programma il 7 ottobre 2023.
È la prima volta che il pubblico incontra da vicino i 9 finalisti dell’edizione 2023 del Premio Napoli che alle 10.30 illustreranno le loro opere in sala Rapidità (Salone d'Ercole, Palazzo Reale). Per la narrativa sono Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), Maria Teresa Giaveri con Nei mari di Ulisse (Neri Pozza) e Patrizio Esposito con Cospira (Cronopio); per la saggistica Egidio Ivetic con Il grande racconto del Mediterraneo (Il Mulino), Alessandra Caputi e Anna Fava con Privati di Napoli. La città contesa tra beni comuni e privatizzazioni (Castelvecchi) e Maurizio Pagliasotti con La guerra invisibile (Einaudi); per la poesia Marilena Renda con Fuoco degli occhi (Aragno), Bruno Galluccio con Camera sul vuoto (Einaudi) e Domenico Brancale con Dovunque acqua sia voce (Edizioni degli animali).
Dopo i saluti del presidente di Campania legge Maurizio de Giovanni, gli autori saranno introdotti da Carmen Petillo, dirigente della Fondazione Premio Napoli e presentati dalla giornalista Mirella Armiero per la narrativa, il magistrato Alfredo Guardiano, presidente del comitato tecnico del Premio, per la saggistica e la docente universitaria Chiara Ghidini per la poesia; il 19 dicembre, al teatro Mercadante di Napoli, verranno proclamati i vincitori di ogni categoria scelti dalla giuria popolare.
Narrativa
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza)
Lungo tutto il secolo breve, una donna bellissima e fortissima pensa, scrive, agisce, lotta. Viaggia prima per studio, poi attraversando fronti e frontiere dell’Europa occupata dai nazifascismi: Parigi, Lisbona, Londra, Marsiglia, Roma, il Sud dell’Italia dove sono arrivati gli Alleati. Joyce, insieme al marito Emilio Lussu e ai compagni di Giustizia e Libertà, è in prima linea nella Resistenza. Poetessa, traduttrice, scrittrice, ha sempre coniugato pensiero e azione. Azione che prosegue nel dopoguerra con la ricerca di poeti da tradurre per far conoscere le lotte di liberazione degli altri paesi, in particolare dell’Africa e del Curdistan. Rievocando le scelte, gli incontri, le occasioni, ripercorriamo la sua esistenza e il suo essere, da sempre, riferimento per molte donne e molti giovani.
Maria Teresa Giaveri, Nei mari di Ulisse (Neri Pozza)
Il 5 maggio 1750 il trealberi Matilda salpa da Napoli per le terre del Levante; a bordo, tre gentiluomini inglesi appassionati di Omero, decisi a ritrovarne le tracce, e un valente artista italiano, grazie ai cui disegni l’Europa riscoprirà le meraviglie del mondo antico. La spedizione, che si protrae fino all’estate del 1751, percorre le coste del Mediterraneo, da Smirne a Costantinopoli, accumulando marmi e dati archeologici, deviando dal percorso per scoprire e rivelare al mondo le meraviglie di Palmira e di Baalbeck. Giaveri ricostruisce l’affascinante avventura che inaugurerà una nuova stagione d’amore e di studi per l’antichità classica, congiungendo il Secolo dei Lumi con quello del Romanticismo.
Patrizio Esposito, Cospira (Cronopio)
Distillato da una moltitudine di diari, appunti, riflessioni, questo libro è scrittura di viaggi e incontri vissuti e pensati come paesaggi: insiemi di animali umani e non umani, cose, piante, case, ospedali psichiatrici, opere teatrali e non, “parole, belati, fruscii, irriverenze. E singoli affanni”. "Cospira" ci conduce al cospetto di vite ostinate e imprendibili, di gesti minimi, irrisori, testimoni o presagi di altri mondi. Così il lettore è portato all’incontro con le indimenticabili posture, andature, esclamazioni dei “folli” e dei loro rari complici, con popoli insorti che inventano lotte inconcepibili, con gente di teatro colta nell’intensa tensione della messa in scena e nelle cure della vita quotidiana. Un vento, una cospirazione di impensabili esistenze.
Saggistica
Egidio Ivetic, Il grande racconto del Mediterraneo (Il Mulino)
Il Mediterraneo è il cuore incandescente di un unico vitale continente afro-euro-asiatico, l’epicentro della grande storia che qui transita e da qui scaturisce, il luogo in cui si è concentrato per alcuni millenni il mondo immaginabile. Come comprendere quella straordinaria «pianura fluida» che è il Mare Nostrum? Mettendosi sulle tracce delle civiltà sepolte? Abbracciandone il paesaggio oppure lasciandosi abbacinare dai capolavori artistici? Il racconto mai concluso di una storia millenaria, unica e imprescindibile, fatta di guerre e convivenze, scambi e antagonismi, invasioni e diaspore, ibridazione ininterrotta di saperi, miti, leggende, manufatti, nel coesistere di culture religiose ora dialoganti ora in conflitto. Il ritratto in movimento di una civiltà e del suo mare.
Alessandra Caputi e Anna Fava, Privati di Napoli. La città contesa tra beni comuni e privatizzazioni4 (Castelvecchi)
Un paesaggio bellissimo, uno specchio di mare circondato da storia e cultura, un centro storico di enorme pregio, una cintura di colline verdi: sembrerebbe un paradiso e potrebbe anche esserlo, se l’incapacità della politica non avesse lasciato Napoli in ostaggio dell’avidità dei privati e della violenza della camorra. Ai vecchi problemi insoluti, alla mancanza di servizi pubblici e alle bonifiche negate, recentemente si sono aggiunte l’esplosione del turismo e la disneyficazione del centro storico, rallentate dalla pandemia, ma viste ancora come l’unica economia possibile in una città schiacciata da un debito pubblico accumulato a colpi di commissariamenti straordinari e scommesse finanziarie. L’unica speranza sembra provenire dagli abitanti che ancora credono in un altro futuro per la città.
Maurizio Pagliassotti, La guerra invisibile. Un viaggio sul fronte dell'odio contro i migranti (Einaudi)
Dalla rotta alpina italo-francese al confine turco-iraniano, Maurizio Pagliassotti affronta un viaggio lungo seimila chilometri, in parte a piedi. E va alla scoperta dell'altro fronte di guerra interno, tra Europa e Asia minore: quello contro i migranti. Una guerra vittoriosa perché il nemico, il migrante, alla fine è battuto, ridotto a vivere nascosto e braccato in piccoli gruppi lungo la rotta dei Balcani o in Turchia. Il coraggioso progetto dell'autore è essere migrante tra i migranti, trafficante tra i trafficanti, anarchico tra gli anarchici: per raccontare aspirazioni, astuzie, sconforti e per dare un'idea molto da vicino di cosa sia il cuore oscuro dell'Europa.
Poesia
Marilena Renda, Fuoco degli occhi (Aragno)
Marilena Renda segue le tracce di alcune apparizioni di grandi artisti e pensatori in Sicilia, terra posta al confine tra vero e falso, tra natura e cultura, dunque tra vivi e morti, in un'atmosfera eliotiana di tempo circolare, sempre tornante, senza inizio né fine. Fuoco degli occhi è resoconto, inventario di quello che regge quando un pezzo di strada è stato fatto, dopo che un terremoto è stato subito e gli occhi hanno visto, del mondo, tradimenti e pericoli, guadagnando una malinconia pacata, adulta, che lascia spazio alla vita, propria e altrui, che si osserva crescere «indisturbata»: vita così vicina e così lontana, se noi siamo capaci di lasciare «la presa sulle creature» e fare che la vita torni alla vita, al proprio formidabile nutrimento. (Maria Grazia Calandrone)
Bruno Galluccio, Camera sul vuoto (Einaudi)
La fisica e la poesia moderne battono strade convergenti intorno a logiche altre, indipendenti dai principî di non contraddizione, di causa-effetto. In questa sua nuova raccolta Bruno Galluccio parte proprio dalla fisica quantistica e dalla più aggiornata cosmologia. Per poi aprire uno scenario in cui appare l'essere umano e, a ritroso, il formarsi delle prime cellule complesse, la sintesi dell'acqua che rese possibile la vita, l'originaria rottura di simmetria nell'universo, l'emergere del tempo. Il lettore ha dunque capito che non c'è centro e non c'è periferia, che lo spazio-tempo è una creazione in fieri anche per la mente umana, che viviamo, per esempio, in universi paralleli o sovrapposti.
Domenico Brancale, Dovunque acqua sia voce (Edizioni degli animali)
«Il poeta è un fingitore. / Finge così completamente /che arriva a fingere che è dolore / il dolore che davvero sente», questi versi di un grande poeta portoghese, Fernando Pessoa, accompagnano, se pensati etimologicamente, la poesia di Domenico Brancale. Fingere nel senso di dare forma al dolore, plasmarlo, restituirlo a quel crogiolo aurorale della metamorfosi poetica che è la parola. Segnati dal fulmine, i suoi versi bruciano di sete, hanno nostalgia dell'istante. La poesia di Brancale appartiene alla sua terra natale, alla luce divorante del Sud. E risuona enigmaticamente negli acquerelli quasi immateriali di Miquel Barceló, che aggallano nel testo, con inaudita forza tellurica, fratture che ricompongono l’immagine-parola-originaria.
Scrittori per la Costituzione: il progetto
Promuovere la diffusione dei valori fondamentanti della Costituzione attraverso la lettura dei libri e il coinvolgimento di scrittori, intellettuali e artisti. È l’obiettivo di “Scrittori per la Costituzione”, il progetto che vede impegnati Campania legge - Fondazione Premio Napoli con l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, in collaborazione con il Centro di produzione Rai di Napoli.
Il progetto sarà illustrato alle 11, nel cortile d’onore di Palazzo Reale, presso lo stand Rai. Interverranno Maurizio de Giovanni, presidente di Campania legge, Ettore Acerra, direttore dell’Usr Campania e Antonio Parlati, direttore del Centro di produzione Rai di Napoli.
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