Sabato, 21 Settembre 2024

Spiff. Il mio Pulcinella è un inno alla vita

Nel cuore di Napoli, fra il tufo e il basolo che tracciano il percorso di Spaccanapoli, c’è una piccolo laboratorio artistico che racchiude un mondo fantastico. È quello di Spiff, al secolo Andrea Maresca, che qui dà vita alle sue creazioni in pastello, penna e acquarello su carta. Nei disegni di Spiff folletti percorrono le strade di Napoli, si arrampicano sul  Vesuvio, nuotano con la sirena Partenope.

Andrea Maresca racconta la sua arte.

Spiff è il suo pseudonimo. Da dove deriva?

Spiff e il suono dell’incantesimo, lo stupore del primo istante. È una suggestione che dura pochi secondi, l’illuminazione improvvisa che ti fa vedere quella cosa per ciò che è veramente. È un dono che hanno i bambini ma che si perde in età adulta.

Quando e come nasce la sua passione per il disegno?

Io nasco disegnatore. Da bambino dovevano togliermi letteralmente le penne da mano perché disegnavo ovunque: sui muri, sui mobili, addirittura sul cibo. Non ho la percezione dei miei disegni, non so dire se sono belli o brutti, ma è vitale per me esprimermi attraverso il disegno. I miei disegni sono espressione fortissima della mia persona. Mi sento fortunato ad essere riuscito a vivere per il mio lavoro e del mio lavoro. Spiff nasce per non morire: nell’arrivare dove sono vi è stata una dose di fortuna ma anche tanta tenacia.

Nei suoi disegni lei declina in chiave “fanciullesca” i simboli della “napoletanità”. Come nasce questo universo fantastico?

I miei disegni raccontano concetti e parlano del mio modo di vedere la città e la vita. Ne è rappresentazione la mia Spaccanapoli, non più una linea nera che “spacca” la città – come amano spiegare le guide turistiche – ma colorata dei colori delle persone del mondo, distorta nella percezione di chi l’attraversa eppure riconoscibile topograficamente. Allo stesso modo Pulcinella nei miei lavori si spoglia dei panni tragici – la maschera nera, l’atteggiamento stanco, la smorfia di tristezza e dolore – per diventare un giovane elfo pieno di vivacità. Ho voluto dare a Napoli un nuovo modo per guardare e guardarsi: con gentilezza e accoglienza alla vita.   

Spiff Il mio Pulcinella è un inno alla vita 1

Le sue opere sono molto riconoscibili, strettamente legate a lei e al territorio.  Il lavoro su commissione rappresenta per lei una difficoltà?

È una questione di empatia, una magia che deve avverarsi. Ho un grosso problema con le commissioni proprio per questo motivo: la commissione significa obbligo di disegnare. Le indicazioni – se cavillose e prevaricanti - diventano ostacoli alla mia fantasia. Ci sono poi alchimie immediate: alcune persone entrano immediatamente nella mia dimensione e in quel caso tutto accade in uno “spiff”.

Author: nuovoeditore

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