Domenica, 29 Settembre 2024

A Officine san Carlo tre eventi per una serata speciale

Officine San Carlo propone tre eventi in programma venerdì 21 giugno 2024 alle 19: una serata speciale articolata in diverse forme d’arte nel segno della vocazione multidisciplinare che anima gli spazi dei Laboratori Artistici del Teatro San Carlo.

L’opening è affidato alla giovane artista Claudia Mancini con Voglio i capelli blu, uno spettacolo composito in cui si intrecciano musica, danza e recitazione. Seguirà la première de Il suono del tempo, il cortometraggio con la regia di Mario Pistolese che nasce nell’ambito dell’Officina di Produzione Audiovisiva curata da Pistolese con Raffaele Ceriello nell’edizione 2023 di Officine San Carlo. In chiusura, il concerto di Giovanni Block che presenterà Retrò, nuovo album del cantautore napoletano, in occasione della Festa della Musica 2024.

Un inno alla libertà, alla sana ribellione, alla voglia di riscattarsi: Voglio i capelli blu raccoglie in sé forme d’arti diverse e le unisce in una sola performance nel segno della fusione e della contaminazione dei generi. Principale presupposto è che la musica sia uno strumento di unione: questo il credo intorno a cui Claudia Mancini ha costruito il progetto Logica Minimale, un ensemble di giovani polistrumentisti che affiancherà l’artista nel suo viaggio performativo.

Voglio i capelli blu è a firma di Mancini, che ne cura ogni aspetto: la regia, la supervisione e la produzione musicale, la coreografia, la produzione audiovisiva. La affiancano nel progetto Annalisa Cosentini (regia), Ornella D’Urbano (produzione musicale), Azzurra Migani (coreografie) e Annalisa Cosentini (produzione video). Testi e musiche sono inediti, scritti da Claudia Mancini con Matilde e Giovanni Fornari. I testi, che mettono in luce le tematiche sociali del presente, vedono anche la firma di Annalisa Cosentini.

Il suono del tempo racconta la storia di Gaia, una giovane artista che avrà il volto di Francesca Romana Bergamo, chiamata a realizzare un’opera nello spazio di Officine San Carlo. La accoglierà Simona, la curatrice della mostra, interpretata da Chiara De Silva. I tentativi di realizzare l’opera saranno complessi, fino a quando Gaia non deciderà di affrontare i fantasmi del suo passato che si condensano nella dolorosa ferita causata dall’abbandono del padre, ruolo affidato a Raffaele Ausiello. Il corto vedrà la straordinaria partecipazione di Cristina Donadio e Gianfranco Gallo. I luoghi in cui la storia prende vita sono quelli della periferia di San Giovanni a Teduccio, con una luce accesa sulle Officine San Carlo.

Il suono del tempo è il risultato di un iter laboratoriale che ha coinvolto la classe dei tredici partecipanti all’Officina di Produzione Audiovisiva. I giovani studenti hanno seguito tutte le fasi di produzione del cortometraggio, su una sceneggiatura inedita di Pistolese e Ceriello, e hanno lavorato insieme ai professionisti della squadra di Upside Production, che ha curato la produzione esecutiva. La fotografia è di Tato Strino, il suono è curato da Luigi Petrazzuolo, i costumi sono di Giusi Giustino. Le musiche sono di Giovanni Block, protagonista del concerto.

Un unico progetto audiovisivo ha unito trasversalmente i partecipanti alle varie attività proposte da Officine. L’opera d’arte, il cuore vivo della storia narrata, è stata realizzata con la collaborazione dei partecipanti all’Officina di Scenografia, diretta da Anna Nasone. Hanno seguito le giornate di riprese sul set anche gli allievi dell’Officina di Fotografia, a cura di Yvonne De Rosa, che hanno documentato i lavori nei loro scatti di backstage.

Retrò, il nuovo album di Giovanni Block, è un lavoro pop con richiami alla tradizione dei cantautori degli anni ’80 che racconta le rughe di una vita vissuta, solcata da ricordi, pensieri e riflessioni. È malinconico e nostalgico, a partire dai riferimenti musicali e testuali: da Paoli a Dalla, da Gaber a Gaetano, da De André a Guccini, citando Quasimodo e cantando Pavese. Gli arrangiamenti si dispiegano tra chitarre leggere, sonorità a tratti folk e tastiere armoniose, lasciando ampio respiro ai testi, parte portante del suo intero lavoro discografico. In dieci tracce, più una ghost track, il cantautore napoletano, tra disillusioni e speranze, nostalgia e lucida analisi, rivendica il suo diritto a slegarsi dalle mode e seguire un percorso artistico che è stile e filosofia di vita. È un percorso, anche, che affonda le radici in un passato non vecchio o sorpassato, come il significato del titolo potrebbe indurre a pensare, bensì che alimenta una creatività senza vincoli e senza tempo.

Author: Redazione

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