Lunedì, 23 Dicembre 2024

Carlo Animato, solo a Napoli i fantasmi finiscono in tribunale

Sfrattare un fantasma dalla casa infestata? solo a Napoli si può. Succede nel 1907 e il fatto non sembra poi così strano se si pensa che è accaduto nella città in cui il popolo ha firmato un contratto con San Gennaro per decretarlo ufficialmente suo protettore dalla ferocia del Vesuvio.

Si intitola “Un fantasma in pretura. L’anno in cui a Napoli sfrattarono L’Aldilà” (Franco Di Mauro Editore) il nuovo libro in cui Carlo Animato - storico, giornalista e scrittore - racconta una storia bizzarra di strane presenze che fece il giro del mondo e che ebbe luogo a due passi dai Quartieri Spagnoli.

A parlare della pubblicazione – che sarà presentata, con i giornalisti Ida Palisi e Vincenzo De Falco,  alla libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri mercoledì 6 marzo 2024, ore 18 – è lo stesso autore.

Accadimenti surreali: Napoli è piena di piccole storie incredibili che attendono solo di venire alla luce. Dove nasce l’idea di questo nuovo libro?

Queste storie cadute nel dimenticatoio sono la mia grande passione, a cui unisco il metodo del ricercatore storico. Siamo nel 1907 e Napoli, insieme a Parigi e Londra, è la patria del paranormale, i più grandi esperti sono napoletani e racconti di medium, sedute spiritiche e apparizioni sono all’ordine del giorno e popolavano le pagine dei giornali. In questo contesto si collocano i fatti al centro del mio libro accaduti, nello specifico, a palazzo Englen, il grande edificio che sorge accanto alla Chiesa di San Carlo alle Mortelle, fra via Santa Maria Apparente e piazzetta Mondragone.

Ci racconta la storia?

Palazzo Englen era notoriamente annoverato fra i palazzi “infestati” di Napoli. In uno degli appartamenti di questo bel palazzo napoletano ci va a vivere un inquilino. Non passerà molto tempo che tali presenze inizieranno a manifestarsi. L’inquilino quindi chiede al proprietario di rescindere il contratto di affitto, proposta che non viene accettata. Finiscono in tribunale. A difendere l’inquilino è l’avvocato Zingaropoli, principe del foro ma anche famosissimo esperto di paranormale. Nel mio libro racconto del processo e dei personaggi bizzarri coinvolti, fra superstizione, tradizione e ironia.

Storie che, oltre al fatto in sé, danno un affresco di cosa voglia dire essere “autenticamente” napoletani. Secondo lei è importante farlo alla luce dell’evidente trasformazione che Napoli sta vivendo, anche a causa dell’inesorabile processo di turistificazione?

Napoli è sempre stata una città letteraria, oggi molto cinematografica ma, comunque,  in qualche modo artistica. Gli elementi affinché  rimanga una città autentica ci sono tutti ancora oggi.  Recuperare le leggende rivisitandole in chiave contemporanea restituisce un aspetto non banale della città e della sua anima che rischierebbe di perdersi sulle orme delle orde di turisti alla ricerca della “Napoli mordi e fuggi”.

Lei è un autore molto prolifico. Ha già una nuova storia nel cassetto che attende di esser data alla stampa?

Ne ho diverse. Una, a cui tengo molto, si intitola “La mummia dei miracoli” . Racconta della vicenda di papa Formoso , pontefice romano del nono secolo processato “Post mortem” perché compiva miracoli vendicativi. Il Papa che lo seguì fece riesumare il corpo e lo sottopose a un processo a San Pietro.

 

Author: nuovoeditore

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