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Due appuntamenti musicali al TeatroTrianon Viviani di Napoli.
Giovedì 20 aprile 2023, alle ore 17, il musicologo Pasquale Scialò terrà la seconda conferenza cantata Sanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero, nella quale tratterà la Canzone napoletana nell’arco temporale compreso tra il Ventennio fascista e la seconda guerra mondiale. Parteciperà il trio Suonno d’ajere.
In questo arco temporale ci si trova immersi in una scena musicale che registra la convivenza di più correnti: accanto a creazioni dal timbro classico – come Napule è na canzone, Silenzio cantatore, Canzone appassiunata, Chiove, Passione e L’addio – si trovano brani dai colori esotici, coloniali e di regime, come La danza Ma-ka-bù, Serenata a Hitler, ‘E ssanzione, ed Evviva ’a tessera, quest’ultima composta per promuovere l’istituzione della carta annonaria.
A fine guerra è ancora la canzone, più di ogni altro mezzo, a fissare il doloroso mutamento sociale e culturale con brani che alludono alla miscegenation, ossia ai rapporti sessuali tra giovani napoletane e soldati di colore presenti in città nel corso della cosiddetta liberazione, come in Tammurriata nera.
Sabato 22 aprile 2023, alle ore 21, il grande pianista persiano Ramin Bahrami, il Solis string quartet e Stefano Valanzuolo saranno in scena con Il Golfo magico. Ovvero Mozart e Napoli, uno spettacolo sul soggiorno napoletano di Mozart, il cui incasso sarà devoluto in beneficenza alla rete di soccorso dei medici iraniani che curano i giovani feriti nelle manifestazioni di protesta contro il regime della repubblica islamica.
Ramin Bahrami ritorna al Trianon Viviani, proseguendo da artista il suo impegno civile a sostegno delle manifestazioni popolari di protesta contro il regime in Iran.
«Il pestaggio e la detenzione di medici che cercano di curare feriti mettono a nudo l’inumanità e la criminalità della Repubblica islamica – denuncia Hadi Ghaemi, direttore esecutivo del Chri –: nel paese sono stati arrestati, spesso senza alcun mandato, almeno 81 medici, operatori sanitari e studenti di medicina e due mediche sono morte in circostanze molto sospette».
Il Golfo magico ci fa rivivere il viaggio che portò il musicista salisburghese, allora quattordicenne, nella città dei quattro conservatori, insieme al padre, e che sarebbe riaffiorato a più riprese nella sua memoria, non di rado funzionando come stimolo creativo. Tenuto in bilico tra la volontà di apprendimento e quella di autopromozione, tra la dimensione mondana e quella rigorosamente colta, il soggiorno napoletano di Mozart fu scandito da incontri illustri, ma anche da qualche occasione mancata, persino più roboante. A testimonianza di tutta quell’esperienza ci restano, com’è noto, il fitto epistolario tenuto dai Mozart padre e figlio e, insieme a esso, i molti documenti d’epoca che attestano lo stupore provato da una capitale europea della musica, quale fu Napoli, di fronte all’epifania del giovane genio salisburghese. Non solo. Ci resta soprattutto la musica di Mozart, intrisa di fantasia, in continua ebollizione, quasi come la lava di quel vulcano inquietante che, con febbrile eccitazione, lui e suo padre videro in azione, nella primavera del 1770.
In un intreccio di parole e musica, lo spettacolo racconta non solo i fatti che segnarono la vorticosa avventura napoletana di Mozart, ma anche l’immagine di una città in pieno fermento e del suo rapporto complicato, vitale, malinconico, stupito con il compositore, tracciando in maniera leggera e divertita un ritratto d’epoca e un elogio della musica il cui respiro è inevitabilmente europeo.
La storia, scritta e narrata da Stefano Valanzuolo, si intreccia con le musiche di Mozart riproposte dal Solis string quartet e da Ramin Bahrami nelle trascrizioni e rielaborazioni di Antonio Di Francia e Vincenzo Di Donna.
A completare la parte musicale, nello spettacolo, ricorrono anche pagine di altri autori riferibili, per molti motivi accattivanti, alla storia e all’immagine culturale di Napoli: Domenico Cimarosa, Giuseppe Martucci, Sergej Prokof’ev, Camille Saint-Saëns, Domenico Scarlatti, Alessandro Scarlatti e Astor Piazzolla. Il quartetto Solis è composto da Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio al violino, Gerardo Morrone alla viola e Antonio Di Francia al violoncello.
Informazioni:
- teatrotrianon.org
- I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica, dalle 10 alle 13:30. Telefono 081 0128663.
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