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Al Trianon Viviani il quinto appuntamento con la rassegna internazionale “Il mondo fa tappa a Napoli” è con Teresa Salgueiro e il Solis string quartet, venerdì 10 maggio, alle 21.Il concerto è intitolato “Canti naviganti” e vede la partecipazione del percussionista Rui Lobato.
L’incontro tra la grande artista portoghese e il quartetto d’archi partenopeo ci porta alla scoperta di un itinerario artistico/musicale tra Napoli e Lisbona, due città-mondo che rivelano di avere tanto in comune. Il capoluogo partenopeo è un luogo dell’anima che si fa luogo fisico, un antico crocevia di culture, dove gli scambi e gli incontri si intrecciano come i suoi vicoli, dando vita a storie fantastiche raccontate attraverso la musica. La capitale portoghese è la città dalle finestre semichiuse, dove soffia un leggero ma insistente vento oceanico, terra di grandi partenze e altrettanti ritorni, luogo che, con il fado, ben racconta l’essenza di un popolo coraggioso, di grandi ingegni e navigatori fino alle terre del finimondo. Il programma propone alcune composizioni originali, nate proprio dall’incontro tra la cantante e il quartetto d’archi, per poi passare in rassegna i capolavori classici, dal ‘500 al ‘900, della melodia napoletana, come Canzone appassiunata di E.A. Mario, e di quella portoghese, come il fado Barco negro del poeta David Mourão-Ferreira, portato al successo da Amália Rodrigues.
Il Solis string quartet è composto dai violinisti Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio, dal violista Gerardo Morrone e dal violoncellista Antonio Di Francia.
Sabato 11 (ore 21) e domenica 12 maggio (ore18) l’appuntamento è con Veronica Mazza è in scena con uno spettacolo comico musicale accompagnata da altri talenti femminili. Attraverso questo “one woman show”, l’attrice partenopea, con la sua verve comica, vuole offrire al pubblico un’occasione esilarante e appassionante per conoscere l’immaginifico e incantevole mistero della femminilità napoletana.
Cuore dello spettacolo è la musica napoletana, suonata dal vivo dalla Moka swing orchestra e interpretata dalle splendide voci di quattro cantanti di diversa formazione: la verace Barbara Buonaiuto, l’afro-napoletana Helen Tesfazghi, l’italo-brasiliana Italia Vogna e la “swingante” Nicky Pezzolla.
Una cavalcata entusiasmante tra le note e le parole della grande cultura napoletana, contrappuntata dalle riflessioni, divertenti ed emozionanti, di chi avverte anche il peso di questa tradizione, oltre che l’orgoglio, di dover essere, a suo modo, moderna epigona e figlia.
«Quante parole, quante riflessioni e soprattutto quante poesie e quante canzoni sono state dedicate nel corso della storia alle donne di Napoli?» si chiede e ci chiede Veronica Mazza, che prosegue: «Donne come angeli scesi in terra, prostitute, mamme esemplari, “malafemmene”, spose, amanti, oggetti di desideri irraggiungibili o perduti per sempre, giovanissime adolescenti o signore un poco più “appassuliatelle”».
Per l’attrice «l’intero universo femminile, vissuto all’ombra di un ribollente vulcano, è stato raccontato con passione e delicatezza davvero senza eguali soltanto dagli uomini: ora io vorrei dire la mia».
Lo spettacolo è stato scritto da Maria Mazza. Le scene sono di Carlo De Marino e i costumi di Anna Giordano, per la regia di Bruno Garofalo. Aiuto regia di Daniele Gianpaolo.
La tazzina blu è prodotta da Commedia futura.
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