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Il confronto-conforto tra due donne appartenenti ad epoche diverse in “Soraya Experience”, un testo di Martina Zaccaro che sarà portato in scena al Teatro Bolivar di Napoli, diretto da Nu’ Track, sabato 15 (ore 21) e domenica 16 aprile 2023 (ore 21).
Lo show, che sperimenta diversi tipi di linguaggio in scena, fra gli altri quello musicale e cinematografico, si muove sulle dicotomie fisiche ed emotive di due donne che vivono in epoche differenti e appartengono a status sociali diversi. Sulla pelle e nel cuore, però, le stesse cicatrici che dicono di costrizione e violenza, tanto accumunate da ‘percepirsi’ in un incontro metafisico che permetterà loro di comunicare e condividere.
La Soraya “moderna” si mostra così come desidera, per come gli altri la vedono, o peggio, come la società vuole stereotiparla. È la fase del burlesque, delle parrucche e cotillon, della musica contrita di ironia e desiderio, del luccichio spettacolare della vita ‘di scena’. La Soraya “passata” fa i conti invece con il suo immobilismo psicofisico. Quasi sull’orlo della follia. Reclusa in quattro mura, vittima silente di una società che la vorrebbe ai margini, sottomessa al suo uomo e privata di tutte le aspirazioni.
«Le protagoniste di ‘Soraya Experience’ sono icone di femminilità e lotta contro qualunque tipo di sopruso – spiega l’autrice, regista e attrice napoletana Martina Zaccaro – Ḕ la storia di un tempo senza tempo, dove le donne stereotipate da sempre, vivono ai margini, discriminate, odiate, troppo spesso abusate. Come se la donna dovesse essere ‘punita’ per l’ancestrale colpa di aver peccato, e aver sospinto l’Adamo al desiderio. Questo ‘show experience’– continua la Zaccaro – evidenzia che il coraggio in molti casi vuol dire salvezza ed è la resilienza a fare ‘la donna’, la capacità di venir fuori dalle proprie macerie fisiche, emotive soprattutto, come un sagace animale ferito, mai sconfitto. Le parole della drammaturgia sono simboliche e racconteranno di verità ancestrali. Le suggestioni ironiche e drammatiche diranno della vita».
Le due donne cominciano a tracciare i racconti della propria esistenza fino ad intrecciarsi con malinconica ironia e a rompere la barriera del tempo rappresentata in scena da elementi divisori che ne segnano i confini immateriali. Il passato invade l’oggi mentre l’oggi ricorda il passato per uno scopo, il solo necessario, il conforto che l’una ha bisogno di dare all’altra e viceversa. Suggestionate da una forza sopita ma ritrovata, entrambe le donne rompono il vetro della ‘nicchia’ entro cui sono state deposte e cominciano, ribelli, a giocare finalmente i propri sogni dichiarando a gran voce il desiderio di sentirsi considerate libere e ‘principesse’ per una notte.
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