Domenica, 22 Dicembre 2024

Salario minimo, non è mai troppo tardi per invertire la rotta

Provo un certo fastidio che, pur dicendosi favorevole a una legge sul salario minimo, Pietro Ichino senta il bisogno di scrivere che “i minimi oggi applicati in Italia, espressi in valore nominale della moneta, siano inevitabilmente sbagliati sia al Nord sia al Sud: al Nord perché troppo bassi, al Sud perché troppo alti.”

Il giuslavorista, ex dirigente sindacale e parlamentare nelle fila del Pci, del Pd e con Monti, dovrebbe venire a vivere a Napoli con lo stipendio di una persona comune. Si renderebbe conto che mentre continuerebbe a pagare le stesse cifre per beni, servizi e tasse uguali su tutto il territorio nazionale, dalle nostre parti anche fare una semplice assicurazione a una macchina o una moto diventa un salasso.

E cosa direbbe di fronte al deficit dei servizi che costringe più che al nord a ricorrere ai privati? A Napoli, per esempio, la metà dei cittadini ha smesso di curarsi perché non se lo può permettere. E vogliamo parlare degli asili nido, degli impianti sportivi, dei servizi per gli anziani e la comunità?

Ma poi cosa significa nord e sud? Vivere in una sonnecchiosa cittadina del nord costa più che a Napoli, dove i prezzi volano non solo per l’inflazione ma anche per il boom turistico e una tendenza purtroppo generalizzata alla speculazione? Venga a fare la prova Ichino e si accorgerà che non è così.

Allora cosa dovremmo fare, le gabbie salariali per quartiere, per paese, per provincia, per condominio? Ichino questo lo sa bene. Così come sa che nei territori più ricchi è la legge della domanda e dell’offerta a determinare salari più alti.

Noi dobbiamo semplicemente fissare una soglia minima nazionale che impedisca a chiunque di offrire 3, 4 o 5 euro l’ora per un lavoro.

Ogni volta che leggo opinioni come questa capisco perché tanti ce l’hanno con la sinistra. Perché abbiamo permesso che posizioni insostenibili, antipopolari, intrise di neoliberismo trovassero diritto di cittadinanza a casa nostra. Non è mai troppo tardi però per invertire la rotta.

Sergio D'Angelo
Author: Sergio D'Angelo
Napoletano, tra i massimi esperti di politiche sociali, terzo settore e finanza etica in Italia. A lui si devono numerose battaglie per il lavoro, l’istruzione, le pari opportunità, la sanità, il welfare. Fondatore e presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, è stato assessore comunale al welfare e commissario straordinario dell’ABC, azienda speciale per la gestione dell’acqua pubblica del Comune di Napoli. Nell’ottobre 2021 è stato eletto in consiglio comunale come capolista di Napoli Solidale. È giornalista pubblicista e opinionista del Corriere del Mezzogiorno.

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