Domenica, 22 Dicembre 2024

L’Ospedale che cura le bambole (e aggiusta pure noi)

Giocare con le bambole fa bene perché permette ai bambini di allenare le capacità relazionali da usare quando poi interagiscono con le persone nel mondo reale.

Consente quindi di sviluppare empatia e abilità sociali, capacità fondamentali per vivere in armonia con se stessi e con gli altri.

Sono questi  - in estrema sintesi -  i risultati di uno studio su Barbie e sugli effetti del gioco con le bambole fatto da un team di studiosi dell’Università di Cardiff.

I neuroscienziati del Regno Unito  hanno analizzato l’importanza di ciò che i bambini dicono mentre giocano.

Hanno così scoperto che quando giocano da soli con le bambole, i loro discorsi includono principalmente i pensieri e le emozioni. 

“Quando i bambini creano mondi immaginari e fanno giochi di ruolo con le bambole, in primo luogo comunicano a voce alta e poi internalizzano il messaggio sui pensieri, le emozioni e i sentimenti degli altri”, sostiene  la ricercatrice Sarah Gerson. “Questo può avere effetti positivi duraturi sui bambini, come favorire livelli più alti di elaborazione sociale ed emotiva, oltre che sviluppare capacità relazionali, come l’empatia, che possono essere internalizzate per dare origine e rinforzare abitudini che durano per tutta la vita”. 

Quindi quando i nostri figli parlano con i propri bambolotti e inventano storie strambe, non stanno semplicemente giocando.

Loro stanno imparando le emozioni, i sentimenti; si stanno “allenando” all’amore, al prendersi cura, allo stare con gli altri.

Un momento di crescita che gli adulti devono agevolare e a Napoli c’è un posto magico che pare essere proprio una palestra delle emozioni.

È un luogo che deve essere visitato: l’Ospedale delle Bambole. Uno scrigno magico di amore, di cura, di storia che dal 1800 custodisce ricordi e oggetti preziosi, di memoria e tradizione.

Questo posto fuori dal tempo sembra incastrarsi perfettamente dov’è: dentro Palazzo Marigliano, in mezzo a Spaccanapoli.

Tra i vicoli di una città che sa raccontare, che sa sempre trovare le parole giuste.

Basta passare la porta d’ingresso per trovarsi catapultati tra bambole antiche, vecchi giocattoli e vestitini d’epoca.

Si entra in un mondo senza tempo, nostalgico ed emozionante che racconta un pezzo di città.

L’Ospedale delle Bambole – sebbene oggi sia un museo – non ha perso la sua vocazione di bottega artigianale in cui bambole, orsetti e giocattoli d’infanzia rotti e usurati dal tempo riprendono luce.

Dove si utilizzano antiche tecniche di restauro per recuperare la porcellana, il legno, la cartapesta delle vecchie bambole. 

E ancora lavaggio, imbottiture, trapianto occhi e nasi, sostituzione di vero pelo. 

Sembra di essere nella stessa bottega che Luigi Grassi, scenografo dei teatri di corte e dei teatrini dei pupi, fondò  più o meno alla fine dell’800. 

Come se gli anni non fossero mai passati, come se fossimo in quel tempo dove ancora provavamo a riparare.

Dove le cose non si buttavano ma si aggiustavano.

Si ricucivano.

Si entra in un’altra dimensione, in un mondo diverso da quello di oggi, dove molte volte non importa riparare.

Si butta, si ricompra.

Veloci, senza provare ad aggiustare, a rimettere a posto.

Qui è diverso: si fa tutto quello che è necessario per far splendere il passato, per poterlo vedere e raccontare.

Per riparare ricordi.

E mentre i bambini giocano a curare un vecchio orso di peluche, i “grandi” possono imparare l’importanza di aggiustare, di correggere, di rammendare.

Un luogo, questo, dover poter mettere a posto quella vecchia bambola che ci aveva regalato la nonna.

Quella bambola a cui raccontavamo i nostri segreti, che curavamo con grande rigore.

Quella bambola che – come dicono i ricercatori dell’Università di Cardiff– ci stava insegnando  a crescere, a riconoscere le emozioni.

E allora non dovremmo mai smettere di giocare con le bambole.

Di allenare l’empatia, di parlare di sentimenti.

E dovremmo pure imparare a ripararli questi ricordi.

A recuperare la memoria.

Perché quando aggiustiamo una vecchia bambola, un po’ ci aggiustiamo pure noi.

Più informazioni: https://www.ospedaledellebambole.com/

Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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