Il 2024 è il Natale del grande ritorno dei giochi da tavolo
Dopo le “inattese” avvisaglie dello scorso anno (quando il comparto fece registrare un fatturato del +12% confermando di non poter essere più considerato la Cenerentola del lockdown), tutti gli indicatori e gli osservatori sembrerebbero confermare che il gioco da tavolo sarà di nuovo protagonista della corsa al regalo per Natale 2024.
Sebben lontano dallo strapotere dell’IT, con un mercato che vale da solo ben più di 13 miliardi di dollari nel mondo e previsioni che indicano un raddoppio entro il 2030 (secondo la ricerca di MU Group), il comparto del gioco da tavolo si appresta a tornare prepotentemente sotto l’albero degli italiani anche quest’anno. “Soprattutto, sotto l’albero di quegli italiani che hanno voglia di riscoprire il piacere di stare insieme dal vivo, in carne ed ossa”, afferma Stefano De Carolis, COO della casa editrice Giochi Uniti.
Il report MU Group (colosso orientale specializzato nella gestione globale della supply chain) evidenzia molto più del semplice successo in termini di fatturato del comparto. Tracciando un profilo dell’acquirente del gioco da tavolo, sottolinea che si tratta di consumatori con una profonda sensibilità in termini di impatto ambientale, che preferiscono giocare e divertirsi riducendo l’impronta di carbonio delle loro attività ludiche e preferendo il gioco dal vivo a quello digitale. Non solo, ma sottolinea l’impegno delle case produttrici nel realizzare prodotti sempre più vicini all’ambiente, a partire dalle scelte di materiali e packaging.
C’è poi una vera e propria tendenza alla disintossicazione digitale che vede in attività come quella del gioco da tavolo uno sbocco naturale, una volta accantonati volontariamente gli smartphone in un angolo; questo accade specialmente nella fascia d’età dei millennials.
Non si tratta degli unici aspetti che hanno trasformato la percezione del gioco da tavolo negli ultimi anni. Perché se è vero che si tratta di prodotti agli antipodi rispetto al digitale (anche se alcuni di essi ne integrano alcune componenti) è vero anche che lo stesso gioco si è in qualche modo raffinato e adeguato al giorno d’oggi.
“Dimenticate i vecchi cartoni di un tempo – spiega De Carolis – e quelle tavolate interminabili di ore e ore e ore”. I giochi da tavolo moderni hanno meccaniche che bilanciano semplicità e complessità, offrendo diverse strade per vincere ma lasciando sempre più spazio alla strategia e sempre meno spazio alla casualità. Si adeguano ai tempi, permettendo sessioni di lunghezza variabile. “Hanno ritmi diversi, minori tempi morti, difficilmente lasciano uno dei giocatori fuori dal gioco per un buon pezzo della durata del gioco stesso”, sottolinea De Carolis. “Inoltre, i giochi moderni spesso hanno un'ambientazione specifica (fantasy, storica, investigativa) che dà coerenza e profondità all’esperienza; i giochi narrativi includono storie e scelte che influenzano lo svolgimento della partita. E in ultimo il design e le illustrazioni non sono più relegabili in secondo piano ma completano e rendono più appagante l’intera esperienza ludica”.
Chi si troverà un gioco da tavolo sotto l’albero, quindi, potrebbe trovarsi un prodotto ben diverso rispetto a quello di quindici o venti anni fa, ancora predominante nell’immaginario collettivo. Ma non solo. "Il Natale è l’occasione perfetta per riconnetterci, non solo attraverso i regali, ma anche e soprattutto con gesti semplici che ci riportano all’essenza stessa della condivisione" afferma De Carolis. “Il gioco da tavolo è un linguaggio universale, che non conosce barriere di età, genere o provenienza. È democratico perché invita tutti a sedersi intorno allo stesso tavolo, dove le regole valgono per tutti e la competizione sana diventa il pretesto per divertirsi insieme”.
“In un’epoca in cui il virtuale conquista sempre più spazio nella nostra quotidianità, il gioco da tavolo crea connessioni reali: intercetta la nostra voglia di concreto, di reale che inconsciamente cerchiamo”, ribadisce ancora una volta De Carolis. “Questa rinascita dei giochi da tavolo non riguarda solo la nostalgia, ma riflette un desiderio di esperienze condivise e inclusive. I giochi moderni sono progettati per essere accessibili, veloci e democratici, favorendo la partecipazione di tutti”.
“Oggi più di ieri abbiamo bisogno di contatto e di interazioni che ci restituiscano il senso di essere parte di una comunità, per sentirsi meno isolati. Più senso del Natale di così non credo ci sia”, conclude il COO di Giochi Uniti.