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Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.
“Chiediamo giustizia e verità per Mario Paciolla ed i tanti Mario del mondo. Lo facciamo in un luogo prestigioso come l’Istituto Italiano per gli studi filosofici di Napoli, un tempio della libertà”.
Così Beppe Giulietti, presidente dell’associazione Articolo 21 ed ex presidente della FNSI nel giorno del ricordo per l’assassinio di Mario Paciolla e all’atto della consegna dei premi per gli elaborati delle scuole che hanno partecipato alla manifestazione organizzata dalla giornalista Désirée Klain (portavoce di Articolo21 Campania) e da Renata Gelmi (dirigente scolastica) con il supporto di Marisa Lembo (fondatrice della video medateca “Ethos e Nomos”). Gli elaborati delle scuole, che avevano come oggetto l’omicidio del cooperante napoletano, saranno pubblicati sui siti di Articolo21.org, Imbavagliati.it e sul sito del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania (SUGC).
Gli elaborati premiati sono stati valutati da una giuria, con presidente Giuseppe Giulietti, composta da padre Alex Zanotelli, le giornaliste Conchita Sannino e Mirella Armiero, il preside Giuliano Genna e, l’iniziativa, è stata realizzata da Articolo21, "Imbavagliati, Festival Internazionale di Giornalismo Civile”", L'Anpi, la video medateca "Ethos e Nomos", l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e l'Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea Vera Lombardi. Durante l’incontro anche la partecipazione di Claudio Silvestri, segretario generale aggiunto della Fnsi, del giornalista Marco Cesario, che ha fatto un report sui giornalisti uccisi in Medio Oriente durante il conflitto, e del magistrato Giustino Gatti.
“Adesso più che mai - hanno detto i genitori Anna Motta e Pino Paciolla - è necessario la scorta mediatica per Mario, nell'attesa della decisione del giudice, affinché questa vicenda non debba essere archiviata, abbiamo la necessità di risposte chiare prima di tutto sulla veridicità della morte di Mario, tutti i depistaggi, le considerazioni non fatte, i tanti fattori di cui non è stato tenuto conto, ma soprattutto l'evidenza chiara dell'autopsia, ci portano alla certezza che Mario non si è suicidato, ma la sua morte è stata perpetrata da una mano oscura, che si continui ad indagare è la nostra priorità assoluta. È ormai tempo che questa vicenda travalichi i confini della Campania e possa diventare un caso nazionale. Mario era prima di tutto un italiano e come tale va tutelato e difeso”.
Padre Zanotelli, nel corso della premiazione ha ricordato ai giovani di lottare non solo per le ingiustizie sociali e civili ma di lottare per proteggere gli ecosistemi minacciati di estinzione “vista la maniera aberrante in cui stiamo trattando il nostro pianeta”. Désirée Klain, giornalista, organizzatrice dell’incontro e direttrice del Festival Imbavagliati a Napoli, che accende una luce sulla censura nel mondo, ha esortato i ragazzi a non fermarsi al premio “ma a continuare a scrivere e a far vivere il dossier Mario Paciolla perché anche i ragazzi che hanno prodotto questi elaborati di alta qualità possono portare una nuova luce sul caso ed aiutare le inchieste della magistratura”.
“Non cedete mai al cinismo” ha detto Giulietti ai ragazzi in chiusura dell’incontro “ovvero all’idea che il vostro contributo non abbia un impatto su quello che accade attorno a noi. Questi temi della memoria servono alla grande battaglia della giustizia”. Giulietti ha chiuso poi con un appello ai media nazionali: “Fate sapere che archiviare questa storia sarebbe una vergogna nazionale. Noi continueremo a tenere alta l’attenzione sul caso Paciolla fin quando luce piena sarà fatta sulla vicenda”.
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