Domenica, 22 Dicembre 2024

Salute e sicurezza sul lavoro, in Campania aumentano i contagi da Covid-19

Rispetto alla data di rilevazione del 28 febbraio 2022, in Campania le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate di 1.389 casi (+9,8%, superiore all’incremento medio nazionale del +7,1%), di cui 667 avvenuti a marzo, 351 a febbraio e 337 a gennaio 2022, con il resto dei casi riconducibili ai mesi precedenti.

È quanto emerge dal 26esimo report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, che conferma anche il trend in forte diminuzione dei casi mortali.

Dati che  assumono un significato particolare in occasione della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che si celebra ogni anno il 28 aprile con l’obiettivo di tenere accesi i riflettori sull’importanza della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.

L’aumento ha interessato tutte le province, in particolare in termini assoluti Napoli, che concentra il 65% di tutti i casi rilevati nella regione in termini relativi Caserta e Salerno.

La quota maschile supera quella femminile, in controtendenza rispetto al dato medio nazionale.

L’analisi nella regione

Il 53,3% dei contagi è riconducibile all’anno 2020 (inferiore al 60,6% nazionale), il 23,6% al 2021 e il 23,1% al primo trimestre 2022.  Il picco dei contagi professionali si registra nei mesi di ottobre e novembre 2020 (38,4% complessivo contro il 26,9% nazionale). Nel 2021 il fenomeno è in forte attenuazione con lievi risalite in corrispondenza di marzo e degli ultimi mesi dell’anno. Un aumento significativo dei contagi si osserva a gennaio 2022, mese in cui il numero delle denunce è inferiore solo ai valori della seconda ondata di fine 2020 e mai raggiunto nel corso del 2021. A febbraio e marzo, anche se i contagi restano elevati, si osserva un calo, con un’incidenza mensile lievemente superiore alla media nazionale. Gli eventi mortali non sono aumentati rispetto alla precedente rilevazione.

Le professioni tra i tecnici della salute l’88,1% sono infermieri, il 4,9% tecnici sanitari, il 2,1% fisioterapisti;  tra i medici il 37,6% sono medici generici e internisti, il 7,7% anestesisti;  tra gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali il 60,6% sono impiegati amministrativi, il 16,5% assistenti amministrativi con compiti esecutivi;  tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali il 97,8% sono operatori socio-sanitari.

Tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari il 68,6% sono ausiliari ospedalieri, il 14,3% inservienti in ospedale e case di riposo, il 9,7% ausiliari sanitari e portantini; tra gli impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta il 80,8% sono postini e portalettere.

I decessi

Oltre 9 decessi su 10 sono stati registrati nell’Industria e servizi, in particolare nella Sanità, nell’Amministrazione pubblica e nei Trasporti, tre settori che assommano il 57% delle vittime. I lavoratori più colpiti (poco più di un quinto del totale dei deceduti) sono sanitari, in prevalenza medici e tecnici della salute.

Donatella Alonzi
Author: Donatella Alonzi
Giornalista professionista e videomaker. Animalista convinta, mamma di Lucia e di Bella, la sua buffa cagnolina.

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