Domenica, 22 Dicembre 2024

Stress da lockdown, malattie cardiache in aumento: i dati di una ricerca campana

Il numero di aritmie ventricolari maligne in pazienti con defibrillatore cardiaco impiantato ha avuto un aumento durante il lockdown. È quanto emerge da uno studio (“Effects of COVID-19 lockdown on arrhythmias in patients with implantable cardioverter-defibrillators in southern Italy”) condotto su 574 persone arruolate in sette differenti ospedali della Campania, e controllati attraverso un’osservazione a distanza.

Per gli autori della ricerca non c’è dubbio: l’aumento dei casi è dovuto allo stress inusuale provocato dalle norme restrittive dettate durante il lockdown.

In particolare, l’obiettivo dello studio è stato quello di valutare il carico delle aritmie cardiache durante la “clausura forzata” dovuta all’emergenza, in pazienti con defibrillatori cardiaci, seguiti da monitoraggio remoto che ha permesso di raccogliere i dati.

Ecco i dettagli dello studio. 

Periodo di studio

La ricerca si è concentrata sulla regione Campania per esaminare l'influenza del lockdown in termini di aritmie atriali e ventricolari registrate tra i  pazienti con defibrillatore, dal 9 marzo al 4 maggio 2020. Questi dati sono stati confrontati con quelli relativi allo stesso periodo dell’anno precedente (dal 9 marzo al 4 maggio 2019). La finestra di osservazione globale è stata fissata dall’1 gennaio 2019 al 4 maggio 2020 e durante i 16 mesi sono stati definiti due periodi di valutazione: quello di riferimento (dal 9 marzo al 4 maggio 2019) e quello di restrizioni pandemiche (dal 9 marzo al 4 maggio 2020).

Popolazione di studio e dati disponibili

Lo studio ha incluso tutti i pazienti impiantati prima dell’1 gennaio 2019, che hanno ricevuto dispositivi di monitoraggio remoto dopo aver firmato uno specifico consenso informato scritto. Tutti i pazienti arruolati erano stati impiantati secondo i criteri delle linee guida della Società Europea di Cardiologia/European Heart Rhythm Association per l'impianto ICD/CRT-D. Sono stati selezionati 574 persone che si presentavano regolarmente in ambulatorio durante il periodo di osservazione globale. Nessuno dei pazienti è stato ricoverato in ospedale a causa del Covid o per distress respiratorio acuto.

I risultati dello studio

Lo studio si è concentrato sulle aritmie cardiache rilevanti, comprese le aritmie atriali e quelle ventricolari. Sono state osservate tachiaritmie ventricolari (tachicardia ventricolare o fibrillazione) in 25 (4,8%) pazienti, mentre nel periodo di riferimento stagionale sono state documentate tachiaritmie ventricolari in 12 (2,3%).

Aritmie atriali sono state rilevate in 38 (8,2%) soggetti durante il periodo di lockdown e in 24 (5,2%) durante il periodo di riferimento . In generale, quindi, in sette ospedali della regione, durante il periodo di lockdown pandemico , è stato osservato un carico maggiore di eventi aritmici nei pazienti defibrillatore.

In generale, durante il periodo di osservazione si è riscontrata una maggiore incidenza anche di aritmie non fatali come la fibrillazione atriale che non espone i pazienti a rischio di morte, ma aumenta in modo sensibile il rischio di ictus.

È stato uno studio pionieristico che ha confermato l'utilità del monitoraggio a distanza e quindi dell'utilizzo della telemedicina in pazienti molto complessi. Per questi ultimi  si è potuto ottimizzare la terapia scongiurando il rischio di incorrere in patologie invalidanti come l’ictus.

Gli autori della ricerca

Valentino Ducceschi,  Marcello de Divitiis, Valter Bianchi, Raimondo Calvanese,  Gregorio Covino,  Antonio Rapacciuolo, Vincenzo Russo,    Michelangelo Canciello,   Mario Volpicelli,   Giuseppe Ammirati, Raffaele Sangiuolo,  Giovanni Papaccioli, Carmine Ciardiello,   Sara Innocenti, Antonio D'Onofrio.

Gli ospedali della Campania

Ospedale Pellegrini di Napoli; Unità di elettrofisiologia e stimolazione cardiaca dell’Ospedale Monaldi di Napoli; Dipartimento di cardiologia dell’Ospedale del Mare di Napoli; Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli; Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate dell’Università Federico II di Napoli; Dipartimento di Cardiologia dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Ospedale Fatebenefratelli di Napoli; Clinical Affairs H.T. Med di Pozzuoli.

Donatella Alonzi
Author: Donatella Alonzi
Giornalista professionista e videomaker. Animalista convinta, mamma di Lucia e di Bella, la sua buffa cagnolina.

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