Domenica, 22 Dicembre 2024

Ilaria Cucchi, candidata alle elezioni 2022: “Metto a disposizione dei cittadini la mia esperienza e la mia determinazione”

La conosciamo tutti per la sua determinazione, dimostrata in una lunghissima battaglia in nome del fratello e di tutti quelli che come lui hanno subito una grande ingiustizia. Ilaria Cucchi è candidata alle prossime elezioni per l’alleanza Verdi e Sinistra Italiana e, come ha dichiarato diverse volte, al centro del suo programma politico ha messo i diritti, da quello alla salute a quello al lavoro, passando per tutti quei diritti spesso calpestati, vale per le donne, per il mondo LGBTQIA+, gli immigrati, per fare qualche esempio.

Come mai ha scelto di candidarsi?

Ho scelto di candidarmi perché so che posso mettere al servizio delle istituzioni e dei cittadini l’esperienza che ho maturato in dodici anni di lotta e la mia determinazione, che tutti conoscete. Ho scelto di candidarmi perché la mia storia mi ha dato una lezione terribile e oggi non ho dubbi su cosa conta veramente: il riconoscimento e la tutela dei diritti umani e civili. Ho scelto di candidarmi perché con Nicola Fratoianni e nel programma dell'Alleanza Verdi e Sinistra ho trovato la possibilità di combattere per i valori che condivido con voi, con milioni di persone che hanno sostenuto le mie battaglie e che hanno fiducia in me. Per voi, per tutti noi, farò del mio meglio, con passione, ogni giorno. Sapete che non mi arrendo.

Lei ha detto che la parola chiave del suo programma politico saranno i diritti, a proposito di questo, quali battaglie porterete avanti?

Il programma dell'Alleanza Verdi e Sinistra è stato riconosciuto da fonti autorevoli come il migliore in termini di giustizia sociale e di attenzione all'ambiente. Ci sono temi, come quello della giustizia, delle condizioni di vita nelle carceri, che nessun altro tratta veramente. Abbiamo costruito la nostra agenda scegliendo bene le priorità: sono quelle delle persone come me e come voi, che vogliono vedere i propri diritti e i diritti di tutti tutelati, ogni giorno. Ci poniamo seriamente il problema di una sanità pubblica realmente accessibile a tutti, in tempi accettabili. Una sanità che permetta davvero di fare prevenzione, una sanità che possa contare su nuovi fondi, non su nuovi tagli. Se devo scegliere se curarmi o pagare l'affitto vuol dire che la Sanità non è realmente un diritto garantito. La pandemia ha reso evidenti le priorità e gli investimenti da fare. La nostra è l’agenda di chi sa che stiamo affrontando una crisi enorme e che per uscirne dobbiamo riconoscere i diritti di tutti. Come? Con coerenza e determinazione, lavorando a stretto contatto con tutte le realtà del territorio che questi problemi li affrontano ogni giorno, sul campo, in prima persona.

Altri punti importanti in tema di politiche sociali?

La nostra agenda parla del diritto al lavoro retribuito in modo dignitoso e prevede un salario minimo garantito. Per noi devono assolutamente essere tutelate la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori. Significa non investire cifre folli negli armamenti, ma scegliere di investire nello sviluppo di energie rinnovabili e sicure per l’uomo e per l’ambiente. Significa prendersi la responsabilità di dire dei NO, per il bene comune. No al nucleare, no alle trivelle. La nostra agenda è quella che parla di diritti umani e quindi di accoglienza, di diritti LGBTQIA+, di cittadinanza, di intercultura. La nostra è l’agenda dei diritti delle donne, del rifiuto della violenza, delle pari opportunità.

Cosa pensa del Reddito di Cittadinanza?

Penso che sia necessario. È incredibile che chi guadagna centinaia di migliaia di euro l'anno voglia attaccare chi ne percepisce poche centinaia al mese. Una guerra dell'alto verso il basso che racconta bene la tendenza di questo Paese negli ultimi anni. Se ci fosse il lavoro, non ci sarebbe bisogno del reddito di cittadinanza. Ma se questo non accade, le persone devono sopravvivere. Mi sembra un discorso di buon senso, semplice. Oggi troppe persone, anche avendo un lavoro, sono scivolate sotto la soglia di povertà. 

Che futuro si augura e augura al nostro paese?

Tanta politica sta dando dimostrazioni pessime. Mi auguro una classe dirigente che si prenda a cuore il presente e il destino delle persone più deboli. Che rimetta al centro i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Non amo gli slogan, ma oggi servono idee semplici e chiare. Quando dicono che i ragazzi sono disinteressati alla politica, bisogna invertire la narrazione: è la politica che non si interessa sufficientemente ed efficacemente dei ragazzi. Soprattutto in questo tragico momento, nel momento in cui per la pandemia hanno pagato un prezzo carissimo. Cosa non mi auguro, a pochi giorni dal voto. Non auguro al nostro Paese di mettersi nelle mani della destra. Non condivido minimamente un’ideologia che tratta i diritti come privilegi. Che promette vantaggi divisivi ed escludenti, che emargina, giudicando come dobbiamo vivere, cosa non possiamo fare. Noi donne non possiamo abortire, di fatto, perché nelle Regioni amministrate dalla destra i medici obiettori sono la quasi totalità e un servizio pubblico, un diritto delle donne, è di fatto negato. Non possiamo scegliere, capite? Potrei fare decine di esempi. Facciamo attenzione: facile sentirsi quei “noi” privilegiati, senza rendersi conto che scivolare nel “loro” senza più tutele e diritti è un attimo.

Per il nostro Paese, mi auguro di cuore e di testa che si vada tutti a votare con determinazione, per difendere i nostri diritti, per combattere per l’ambiente. Che si abbia il coraggio di avere ancora fiducia, perché non si getti la spugna, perché si capisca che solo tutelando i diritti di tutti ci salveremo.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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