Lunedì, 23 Dicembre 2024

Lotto marzo, anche Napoli si mobilita contro la violenza patriarcale

Anche Napoli scende in piazza contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme nella giornata internazionale della donna. A organizzare la mobilitazione, in programma venerdì 8 marzo 2024, è il movimento “Non una di meno”.

«Scioperare in questo giorno – spiegano gli organizzatori - significa trasformare la potenza del 25 novembre in blocco della produzione e della riproduzione, attraversando i luoghi dove la violenza patriarcale si esercita ogni giorno: nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società. Perché se ci fermiamo noi si ferma il mondo».

L’appuntamento per il corteo è alle 14.30 in piazza Garibaldi, dove prima di partire ci sarà un presidio per permettere la traduzione in Lis degli interventi iniziali.  

«Ci ribelliamo – continuano – al quotidiano ripetersi di stupri, femminicidi e transicidi che vengono ormai trattati come qualcosa di ordinario e sempre, irrimediabilmente, come una nostra colpa. Ci ribelliamo a tutte le guerre e a questo governo che taglia i fondi dell’istruzione e della salute pubblica per investirli nelle spese militari. Ci ribelliamo alle molestie che ci tormentano sui posti di lavoro per farci accettare silenziosamente il nostro sfruttamento quotidiano e salari sistematicamente più bassi di quelli degli uomini».

L’appello allo sciopero generale

«Proclameremo ancora una volta – sottolineano - lo sciopero generale femminista e incroceremo le braccia, interrompendo il lavoro nelle nostre case, nelle fabbriche, negli ospedali, nei magazzini e nelle scuole, negli uffici e nelle mense, senza distinzioni di categoria. Daremo visibilità e parola a quelle condizioni di lavoro e vita che rischiano di essere considerate invisibili perché “è normale” che una madre passi la domenica a fare le pulizie mentre cucina per tutta la famiglia, o che le casse dei supermercati siano aperte e gestite da qualcuna che, per uno stipendio da fame, deve lavorare anche di domenica, magari sentendosi in colpa per aver abbandonato i doveri familiari. Per noi non è normale e in tutte le città mostreremo quello che è invisibile insieme al nostro rifiuto di accettare docilmente questo doppio sfruttamento, mostreremo quale rapporto ci sia tra la violenza domestica e quella sui posti di lavoro, tra lo sfruttamento che ci impongono i nostri padri, compagni e datori di lavoro, i governanti e la miseria dei nostri salari».

Donatella Alonzi
Author: Donatella Alonzi
Giornalista professionista e videomaker. Animalista convinta, mamma di Lucia e di Bella, la sua buffa cagnolina.

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