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Il destino di Aghavnì, è il titolo del nuovo libro di Antonia Arslan, che sarà presentato in anteprima nazionale al primo piano del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore (Sala del Capitolo), martedì 27 dicembre 2022, alle ore 16.30.
Durante l’incontro ci saranno letture dal testo a cura di Salvatore Guadagnuolo e Giuseppe Coppola di Agita Teatro, accompagnati dalla fisarmonica di Mari Zingarina e la conduzione di Donatella Trotta.
Il libro:
Una struggente storia natalizia ambientata nell’Anatolia del 1915, narrata con una scrittura il cui nitore è un felice incontro di verità storica e invenzione con la cadenza e la suggestione del racconto orale, a tratti corale, ma anche con la dimensione della fiaba, se a narrare è lo sguardo dell’infanzia: il nuovo libro di Antonia Arslan ci proietta nella primavera del 1915, pochi giorni prima dell’inizio del genocidio degli armeni, in una Piccola Città del centro dell’Anatolia dove una ragazza di 23 anni, Aghavnì, esce di casa con il marito e i due figli (un bimbo di 6 anni e la sorellina di due) per non farvi mai ritorno. Nessuno li vedrà più. Scompaiono, senza lasciar traccia. Sono stati uccisi? O rapiti? Ma da chi? Nonostante le intense ricerche delle due famiglie, nessuno sembra saperne qualcosa. Poi, anche il loro ricordo sbiadisce fino a scomparire, nell’imperversare dei terribili eventi che iniziano proprio in quei giorni. Da una vecchia fotografia di famiglia, ritrovata a casa di un cugino in America, l’Autrice scopre la vicenda perduta e ora ritrovata di Aghavnì e da qui trae un racconto avventuroso di dolore e di coraggio, di morte e di rinascita che culmina in uno strano Natale, in un misterioso presepio che diventa un riscatto dei cuori.
L’autrice:
Antonia Arslan, scrittrice, traduttrice e studiosa di origine armena, è Emerita di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. Autrice di saggi sulla scrittura femminile che hanno rivalutato le scrittrici italiane dimenticate o ignorate del passato, si è riappropriata della sua identità culturale armena con un cammino di traduzioni e ricerche culminato nel suo primo romanzo, La masseria delle allodole (2004), sullo sterminio degli uomini della famiglia Arslanian per mano di soldati turchi nel maggio del 1915: un successo internazionale tradotto in 23 lingue, divenuto nel 2009 film dei Fratelli Taviani e seguito da La strada di Smirne (2009), del cui incendio ricorre nel 2022 il centenario. Tra i suoi libri a sfondo autobiografico anche Il cortile dei girasoli parlanti (2011), Il rumore delle perle di legno (2015) e Il libro di Mush (2012), per la salvaguardia culturale di un popolo quasi estinto. Anche i tre racconti di Lettera a una ragazza in Turchia (2016) riguardano l’Armenia e attingono alla memoria familiare, in cui coesistono cultura italiana e armena; mentre Benedici questa croce di spighe... (2017) è il suo personale invito alla lettura all’antologia di scrittori armeni vittime del Genocidio. Scrittrice di storie d’Armenia che riscoprono e tramandano un passato oscurato, Antonia Arslan da anni è impegnata in conferenze, manifestazioni culturali e incontri con studenti nelle scuole per promuovere la conoscenza del popolo armeno e della sua storia, e divulgarne la memoria. Anche del Metz Yeghérn, “il Grande Male”, l’olocausto degli Armeni.
La presentazione si inserisce all’interno della rassegna natalizia “Stelle di Pace” di Kolibrì (reading in contrappunto musicale, laboratori per bambini e adulti, mostre, concerti e spettacoli, realizzati in sodalizio con Agita Teatro, Voce alle Arti, Accademia Belle Arti Napoli, con il patrocinio del Consolato onorario del Portogallo), promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del palinsesto “Altri Natali”.
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