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Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.
Due fratelli, un correttore di bozze e un dentista, alla ricerca di una misteriosa eredità: per trovarla dovranno mettersi in contatto con il padre defunto.
È ambientato a Napoli ai giorni nostri, ed è una spassosa parentesi sul mondo del paranormale e dell’esoterico, il nuovo romanzo di Carlo Animato, che conosciamo soprattutto per i suoi romanzi storici. Il libro si intitola “Penultime volontà. Storia di spettri, ciarlatani e legumi” e sarà presentato a metà settembre all’Istituto Pontano di Napoli. Ecco cosa ci ha raccontato il suo autore, appassionato di antiche civiltà ed esoterismo.
Di cosa parla il suo libro?
Racconta le vicende di due fratelli che si odiano, alle prese con uno strampalato testamento. Il padre, appassionato di paranormale, lascia loro un capolavoro inedito di Leonardo, senza però specificare il luogo in cui lo ha nascosto. Per recuperarlo, i due figli dovranno mettersi in contatto col trapassato, entro tre mesi, prima che – a sentir le bizzarre indicazioni lasciate del defunto – il corpo animico si dissolva per sempre.
Parte da qualcosa che le è realmente accaduto?
Sì, ci sono certamente degli aspetti autobiografici. Io ho effettivamente vissuto delle esperienze al limite, e conosciuto medium, canalizzatori e santoni, proprio come i personaggi di cui racconto. Del resto, uno dei protagonisti fa il correttore di bozze, che è il mio mestiere. Tutti i personaggi descritti hanno una base realistica, anche quelli che chiamo ciarlatani, quelli che speculano sulle persone.
Da cosa nasce questa passione per l’esoterico?
Ho 65 anni, circa 25 anni fa mi sono interessato alla storia del Principe di Sansevero e, quindi, ho incominciato, per una mia curiosità, a studiare i fenomeni dell’esoterismo, della massoneria e del paranormale. Dopo anni, con il giusto distacco, emotivo ho riaperto questo capitolo ma in una chiave divertente.
Ma lei crede nei fenomeni paranormali?
Il punto non è se io ci credo o no, anche se dovendo proprio rispondere alla domanda, in base alle esperienze vissute, propenderei per il sì. La verità è che c’è un mondo attorno a noi, ci sono persone dotate di grande sensibilità. Anche nella Bibbia a un certo punto si legge il “divieto di comunicare con i morti”. Io, non a caso faccio intervenire nel mio libro un parroco che lo dice ma alla fine anche lui chiuderà un occhio, perché senza soldi non si cantano messe.
Quale è il messaggio che intende lanciare il libro in questo senso?
Direi che lascia una porta aperta. Gli appassionati di Roberto Giacobbo, diciamo così, troveranno un filo di speranza. Gli scettici forse troveranno corrispondenza ai loro dubbi. Si tratta di una materia delicata, parliamo di qualcosa di invisibile. Non potremmo mai convincere chi non crede a crederci e viceversa. Ma un libro non può certo dare delle risposte, semmai fotografare la situazione, nel mio caso, in modo assolutamente ironico, non pesante.
Ora a cosa sta lavorando?
Dopo questa spassosa parentesi, torno a scrivere romanzi storici, che è quello che faccio di norma. A settembre è in uscita “Il ramo di Giuda”. Ora sto scrivendo una storia vera avvenuta a inizio ‘900 a Napoli, di cui ho scoperto curiosando tra le carte. Una storia successa in un palazzo alle spalle del Corso Vittorio Emanuele, che è finita in Pretura: un inquilino non pagava il pigione al proprietario perché sosteneva che nell’appartamento viveva con lui un fantasma. Questo è quello che faccio: tradurre in maniera divertente queste singolari avventure napoletane.
IL LIBRO
Luigi, pedante correttore di bozze, rimette piede a Napoli in occasione della lettura delle ultime –anzi penultime– volontà del padre. Rivede Pippo, fratello con cui non parla da anni, e insieme scoprono che il lascito è molto consistente: l’unico a sapere dove si trovi, però, è proprio il defunto. I due fratelli divengono così i protagonisti di un viaggio umoristico al confine tra aldilà e aldiqua, in cui prìncipi cosacchi non esitano a palesarsi accanto a Maradona.
Ironico e raffinato, Carlo Animato mescola espressioni ricercate e inflessioni dialettali, coinvolgendo il lettore in una commedia che, senza retorica, racconta della morte e dei legami familiari; una corsa contro il tempo fra leguminose, animali totemici, viaggi astrali, varchi mendaci, scritture automatiche e svariati buchi nell’acqua.
L’AUTORE
Napoletano, studioso di antiche civiltà, Carlo Animato ha scritto romanzi storici e saggi esoterici, pubblicati anche all'estero. Ha un debole per l’invisibile, i segreti, lo stravagante e l’arcano: trovarne le tracce attraverso i secoli e i luoghi è diventato il suo lavoro e il suo divertimento, terreno fertile per la creazione di avventure sorprendenti e fantasiose. La passione verso il mistero, alimentata da ricerche in archivi pubblici e privati, e attraverso incontri fortunati, è la costante della sua vita personale e letteraria.
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