Domenica, 22 Dicembre 2024

Mito del Mammut: l’inchiesta sul potere porta duecento bambini in piazza a Scampia

Una grande festa di piazza animerà il cuore di Scampia grazie al Mito del Mammut, l’iniziativa che ogni anno si ripete puntuale nella periferia napoletana. La 17esima edizione si svolgerà mercoledì 29 maggio, dalle 9 alle 14, in Piazza Giovanni Paolo II, che farà da cornice al gioco didattico di teatro-quartiere guidato dal Centro territoriale Mammut e realizzato grazie alla collaborazione di scuole, musicisti, pedagogisti, psicologi, artisti, teatranti, docenti e genitori.

Il tema di quest’anno era è stato il “potere”, parola bella e importante, da interpretare non come “dominio” ma come “possibilità” e “servizio”.

La rete di Scampia riparte dalle scuole

La gigantesca piazza di Scampia viene nuovamente invasa da bambini e adulti provenienti da diversi quartieri della città che, anziché rimanersene chiusi nelle proprie aule, si danno appuntamento in piazza per una mattinata di “scuola” basata su gioco, arte, miti e condivisione di felicità.

Gli alunni delle scuole co-organizzatrici del percorso pedagogico che ha portato alla giornata conclusiva del Mito del Mammut - l’ICS Virgilio 4 di Scampia, ICS Madonna Assunta di Bagnoli, Scuola Dalla Parte dei Bambini sede Vomero e ICS Capraro di Procida - portano in piazza quanto fatto durante un intero anno nella ricerca azione attorno al tema del “potere”.

Il percorso ha visto la partecipazione della Scuola Italiana del Fumetto di Comix, i musicisti “Ammescati” a base di Bagarija Orkestar, la grafica Ester Vollano, il ‘mago’ Ugo Pugliese, Gabriella Giardina, il Centro Diurno di Riabilitazione Gatta Blu della cooperativa Era, l’VIII Municipalità del Comune di Napoli.

Il gioco ludico del Mammut

L’architettura ludica della mattinata è ispirata alla kermesse dei Cemea che utilizza antichi giochi della tradizione popolare internazionale. Un circuito di gioco unico, dove ciascun gruppo classe realizza la sua “città scuolautopia”, tenendo alla città una lezione su un argomento didattico studiato durante l’anno, concretizzando però anche quanto capito sul potere.

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La Titanomochia, i miti di Narciso, Edipo, Elettra, delle Nereidi, le città dell’Utopia di Moro e Campanella e molte altre storie provenienti da epoche e luoghi variegati, prendono forma il 29 in piazza, diventando la scuola e la città che vorremmo oggi.

“Siamo fortunati a poter ancora vivere giornate come queste. Soprattutto guardando come vanno le cose oggi in molte zone del mondo martoriate da guerre e povertà. Ma anche a come molti docenti e dirigenti ancora intendono il modo di fare scuola, ci sentiamo davvero dei privilegiati. Ci piacerebbe che diventasse un modo di fare scuola sempre più infettivo - dichiarano gli organizzatori - Nonostante le lezioni apprese durante la pandemia di Covid-19, la scuola sembra ancora confondere l'innovazione didattica con la tecnologia. La ricerca di quest’anno ha messo in evidenza come negli ultimi 100 anni, davvero poco sia cambiato nel rapporto alunno/docente, soprattutto se lo si guarda dall’angolazione del potere”. 

La piazza come metafora della condivisione

La piazza rimane metafora emblematica della condizione vissuta dalla periferia: un tempo nota come piazza della droga, Piazza Giovanni Paolo II è stata bonificata grazie a molti anni di tenaci azioni dal basso, come il Mito del Mammut. Azioni realizzate da associazioni, cittadini e privati che hanno investito risorse proprie.

“Purtroppo, continuano a latitare le istituzioni, che a fronte dei tanti piani avveniristici ci mettono di fronte a una triste realtà: in 20 anni nella grande piazza non siamo riusciti a far installare nemmeno una panchina, mentre il cancello della Villa Comunale, che affaccia sulla piazza, rimane ancora chiuso” sottolineano con amarezza i responsabili del Centro Mammut di Scampia. 

Il Mito del Mammut si conferma come modello di possibilità di fare scuola e fare città, mettendo al centro il gioco, l’arte e un’idea di apprendimento basata sul nutrimento della sete di sapere e sull’autonomia. Una esperienza capace di integrare pubblico e privato, dove l'interesse comune torna davvero centrale e prevalente su quello delle piccole logiche di bottega.

Maggiori informazioni qui: www.mammutnapoli.org

(foto di Nicola Della Volpe)

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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