Sabato, 16 Novembre 2024

Primo Piano

Tutti a Teatro: spettacoli gratuiti per persone con disabilità

“Ci sono persone e famiglie per le quali andare a teatro è complicato o addirittura impossibile. Si tratta dei disabili e dei loro genitori. È da questa semplice considerazione che siamo partiti nel progettare Tutti a Teatro”. Con queste parole Toni Nocchetti, presidente dell’associazione Tutti a Scuola ci racconta dell’iniziativa che coinvolgerà i principali teatri napoletani in una programmazione dedicata alle persone con disabilità con le loro famiglie.

Il progetto - promosso in collaborazione con la sezione artistica dell’Unione Industriali di Napoli, presieduta da Antonio Parlati, che è anche presidente del centro di produzione Rai, con il patrocinio morale del sindaco di Napoli e il coinvolgimento dei teatri Diana, San Carlo, Totò e Trianon in questa prima fase - offrirà un ciclo di spettacoli dedicati e riservati gratuitamente ai disabili e ai loro familiari.

“È anche un modo per la nostra associazione per stare vicini al mondo del teatro duramente colpito dalla pandemia - dice Nocchetti – L’adesione di tutti i teatri napoletani è stata completa ed oggi già immaginiamo cosa dobbiamo inventarci per trovare le risorse e dare continuità all’esperienza, perché intendiamo farne una prassi continua”.

Si parte con “Adagio napoletano” di Bruno Garofalo, in programma domenica 28 novembre alle 18 al Trianon Viviani, il teatro di Forcella diretto da Marisa Laurito. Si prosegue lunedì 20 dicembre con “Mettici la mano”, uno spettacolo di Maurizio de Giovanni diretto da Alessandro D’Alatri, in programma al teatro Acacia.

Il cartellone è in via di definizione e gli spettacoli saranno comunicati di volta in volta; per ogni spettacolo sono riservati 200 posti.

In occasione del primo evento in programma al teatro Trianon il 28 novembre, in collaborazione con i parroci don Luigi Calemme e don Angelo Berselli, in contemporanea allo spettacolo, ai ragazzi disabili sarà dedicata una attività di animazione a cura della Casper animation (che avrà luogo all’interno degli oratori delle parrocchie). Questo per permettere ai loro familiari di assistere allo spettacolo.

“Abbiamo una sola, piccola e semplice aspirazione: regalare una carezza ed un sorriso ai disabili ed ai loro genitori. Solo e semplicemente una carezza ed un sorriso. La magia del teatro è uno strumento potente, il desiderio di restituire a tante famiglie un mondo gentile è quello che ci anima. Evviva il teatro, evviva Tutti a Teatro!”, sottolinea il responsabile di Tutti a Scuola.

M. N.

Infanzia a “rischio estinzione”, è allarme in Campania

Un’infanzia a “rischio estinzione”, giovani generazioni senza prospettive nel nostro Paese. I dati diffusi da Save The Childrennella 12esima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio, dal titolo “Il futuro è già qui”, non sono affatto incoraggianti, soprattutto per la Campania.

Qui il 14 per cento dei bambini vive in condizioni di povertà assoluta, mentre il 34,4% in condizioni di povertà relativa. Ai primi è negata la possibilità di soddisfare i bisogni primari, come il cibo, mentre ai secondi di utilizzare beni e servizi non legati alla sopravvivenza.

Le diseguaglianze e la povertà educativa si sperimentano fin dalla primissima infanzia. In Italia solo un bambino su 7 (14,7%) usufruisce di asili nido o servizi integrativi per l’infanzia finanziati dai Comuni. Il dato molto basso nasconde enormi differenze nell’offerta territoriale, causa ed effetto di grandi diseguaglianze: in Campania solo il 3,9% dei bambini ha la possibilità di frequentare un asilo nido, opportunità offerta invece al 30,4% dei bambini che nascono nella provincia di Trento. La spesa media per ogni bambina o bambino sotto i 3 anni, dei Comuni per la prima infanzia è di 906 euro ciascuno, con divari che vedono arrivare la spesa a Trento a 2.481 euro e scendere in Campania a 269 euro.

In generale, in Italia la popolazione di bambine, bambini e adolescenti è diminuita di circa 600 mila minori e oggi meno di un cittadino su 6 non ha compiuto i 18 anni. E nello stesso arco di tempo è dilagata la povertà assoluta, con un milione di bambine, bambini e adolescenti in più senza lo stretto necessario per vivere dignitosamente.  Un debito demografico, economico e soprattutto un debito di investimento nelle generazioni più giovani: tra il 2010 e il 2016 la spesa per l’istruzione è stata tagliata di mezzo punto di PIL, e si è risparmiato anche sui servizi alla prima infanzia, le mense e il tempo pieno, lasciando che, allo scoppio della pandemia, i divari e le disuguaglianze di opportunità spianassero la strada ad una crisi educativa senza precedenti.

L’eredità è un Paese in cui la percentuale di early school leavers, cioè ragazzi tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non hanno concluso il ciclo d’istruzione, raggiunge il 13,1% (a fronte della media europea del 9,9%) e quella di Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione, raggiunge il 23,3% (media europea 13,7%). Anche l‘ambiente in cui vivono è piuttosto compromesso: più di un minore su cinque in Italia (il 21,3% del totale) abita in città inquinate, in un paese dove vi sono oltre 4 autovetture in circolazione per ogni minore. In Campania gli early school leavers sono il 17,3 per cento e i Neet il 34,5 %. Diseguaglianze si registrano anche sul tempo pieno alle scuole elementari. Se in Italia la percentuale è pari al 36%, in Campania è molto più bassa: Benevento raggiunge il 28%, Avellino e  Caserta il 19, mentre Napoli e Salerno appena il 16%.

«La crisi economica, educativa, climatica e infine la pandemia - spiega Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia hanno reso il futuro incerto. A rimanere colpito da tutto questo è un Paese in cui la politica ha avuto sinora una visione miope, fatta di decenni di sottoinvestimento sul suo bene più prezioso, l’infanzia. Contiamo un milione e trecentomila minori che vivono senza lo stretto indispensabile per vivere dignitosamente, abbiamo la percentuale di NEET più alta d’Europa, con un esercito di giovani che non studia, non cerca lavoro e non si forma. Ragazzi che potrebbero dare tanto allo sviluppo e alla ripresa del Paese e che non sono messi in condizioni di contribuire. E non possiamo dimenticare che in questo contesto, povertà e mancanza di educazione, sono terreno fertile per la criminalità organizzata, pronta ad attrarre giovani. Non c’è più tempo da perdere. Dobbiamo ascoltare ciò che i bambini e i ragazzi hanno da dire e renderli protagonisti del cambiamento, perché ci chiedono e si aspettano una società diversa. Il tempo delle parole è finito e ora sono necessari interventi concreti a favore dell’infanzia: solo se le risorse dedicate alla Next Generation saranno utilizzate con coraggio e mettendo al centro le giovani generazioni, le loro necessità e le loro speranze, allora non avremo perso un’occasione preziosa di rilancio del Paese».

 
 

Dodici scatti contro l’indifferenza: il calendario Anef 2022

Dodici storie, dodici sorrisi, dodici scatti contro l’indifferenza.

Sono quelli di Gaia, Francesco e degli altri ragazzi disabili, protagonisti del calendario della onlus Anef, Accà nisciuno è fesso, pronto per essere sfogliato, mese dopo mese, nell’anno che sta per arrivare. 

«Ogni anno – spiega Carmen Manfellotto, presidente dell’Anef – abbiamo avuto come testimonial personaggi del mondo dello spettacolo. Per l’edizione 2022, invece, abbiamo voluto dare maggiore visibilità alle ragazze e ai ragazzi che l’associazione segue, perché le restrizioni dovute alla pandemia hanno penalizzato soprattutto loro: con la chiusura delle scuole e l’impossibilità di fare riabilitazione, sono stati privati dei contatti sociali. E per molti questo ha significato regredire. Indossando abiti d’epoca, grazie ai costumi prestati dall’associazione culturale Rievocatori Storici, davanti all’obiettivo del fotografo Roberto Rigillo che ci ha ospitati nel suo studio, i nostri ragazzi hanno trascorso un pomeriggio spensierato e si sono divertiti tantissimo».

agostoIl calendario sarà presentato mercoledì 1 dicembre alle 19.30 durante la cena-spettacolo di beneficenza che si svolgerà a Villa Posillipo a Pozzuoli in via Campi Flegrei, 3. I fondi raccolti in quell’occasione saranno interamente devoluti per finanziare le attività a favore dei disabili messe in campo da Anef.  Sempre con lo stesso obiettivo saranno messi all’asta una maglia del Napoli numero 10 indossata da Maradona nell’annata scudetto 1987-88 con tutte le firme dei calciatori e un orologio con le Leggende del Napoli, entrambi donati da Aurelio Baiano Gioielli.

Durante la serata saranno consegnati i riconoscimenti del Premio “Ambasciatori del sole” ideato da Vincenzo De Rosa e organizzato dal Quotidiano Napoli Village edito e diretto da Raffaele De Lucia, consegnato a personalità del mondo della politica, della medicina, dello sport e dello spettacolo napoletane. Tema di quest’anno è “Si può fare!”, dedicato a chi ogni giorno con dedizione si dedica al prossimo, agli ultimi, ai malati, alla città.

Anef, in prima linea per assistere bambine e bambini disabili

Da dieci anni l’obiettivo di Anef è quello di fornire assistenza gratuita e domiciliare ai bambini disabili di Napoli e provincia. L’associazione è stata fondata nel 2011 da Carmen Manfellotto, fisioterapista, osteopata e presidente di Anef Italia, ed è composta dai fisioterapisti Antonio Basile, Giovanna Pacifico, Vincenzo De Luca, dalla logopedista Maria Rosaria Manco e dalla facilitatrice di comunicazione Marianna Felaco.  Grazie ai suoi sostenitori, la onlus può garantire, a chi non può permettersele, diverse terapie a domicilio: logopedia, psicomotricità, riabilitazione neuromotoria. 

«L’idea di fondare l’associazione – continua Carmen Manfellotto – è nata quando mia figlia è partita per andare a studiare fuori. Io, che ho sempre lavorato con i disabili, ho voluto in qualche modo diventare la “mamma” di tutti loro. Siamo molto forti sul progetto della comunicazione alternativa: i nostri operatori usano strategie non verbali, come computer e giochi da tavolo. Strategie che acquisiscono sia i disabili sia le famiglie. Tutti i bambini che noi seguiamo, attualmente una quindicina, crescono con noi, li accompagniamo senza mai abbandonarli lungo il loro percorso. Tra le nostre iniziative c’è “Adotta un ragazzo disabile”, rivolta a quanti vogliano sostenere per un periodo determinato un paziente, offrendo ore di terapia domiciliare. Ma il mio sogno nel cassetto si chiama “Disabilandia”: realizzare un parco giochi per i disabili dove i genitori, in tutta sicurezza, possano lasciare i propri figli anche solo per qualche ora, a giocare, sapendo di affidarli in buone mani e, nello stesso tempo, regalando loro qualche ora di felicità». 

Per acquistare il calendario, prenotare la cena di beneficenza o donare: 

http://www.anefitalia.it

Carmen Manfellotto: 334.5704315

 
 
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