Inevitabilmente carnefici, se sotto i loro colpi rischiano di morire innocenti e inconsapevoli una bambina di 10 anni e i suoi genitori a Sant’Anastasia. Inevitabilmente, perché lo scenario è quello di sempre. Uno scenario a cui ci siamo tristemente abituati e che ogni volta corrisponde alla lettera. Un’istantanea ad alta definizione sempre uguale a sé stessa, piuttosto che un generico identikit.
Editoriale
Nella città metropolitana di Napoli si è votato in tre importanti comuni: Cercola, Marano e Torre del Greco. Si può ragionevolmente dire che in tutti e tre vince l’astensionismo, senza nulla togliere ai sindaci eletti ai quali va il mio augurio.
Ieri mattina ho partecipato a via Verdi alla conferenza stampa di presentazione della Petizione Popolare rivolta alla Regione Campania affinché introduca una Misura Integrativa Regionale (MIR) a sostegno di disoccupati e famiglie in condizioni di fragilità sociale. Un possibile argine alla sostanziale cancellazione del Reddito di Cittadinanza che investirà con particolare forza la nostra regione e la nostra città a partire da settembre.
Scrivevo ieri che Napoli non è una città verde e anche il mare è più che altro l’iconico sfondo delle pur spettacolari viste del Golfo. Utilizzando un popolare proverbio napoletano, è bello ma nun abballa, come si dice delle cose gradevoli esteticamente ma poco o per niente utili. In questi tempi di mutamenti climatici e riscaldamento globale, il refrigerio offerto da una giornata al mare va ben oltre la categoria dello svago, ma tracima a pieno titolo nel diritto alla Salute.
Le notizie che arrivano dall’Emilia Romagna addolorano, ma non sorprendono. Scontato, per quanto sentito, il cordoglio per le vittime e le condoglianze alle loro famiglie, ma bisogna invertire la rotta per spezzare questo tragico e macabro rituale. Dobbiamo fare qualcosa e dobbiamo farla ora. Non come il governo Meloni che fa invece professione di negazionismo perché nessuno tocchi il profitto costruito su cemento, cannibalizzazione di suolo e lobby dell’automobile. La crisi climatica è qui, con ogni evidenza, già da due decenni. Non si può continuare a far finta di niente.